BRUXELLES - "Dopo il summit de La Valletta il bicchiere è mezzo pieno". Un bilancio con luci e ombre, quello del presidente del gruppo europeo socialista e democratico, Gianni Pittella sul vertice Ue dedicato all'immigrazione. "L'Unione europea e gli Stati membri - osserva - hanno riconosciuto che abbiamo bisogno di una risposta comune e coordinata alla crisi dei rifugiati. Si rendono conto che abbiamo bisogno di entrare in contatto con tutti i protagonisti non appartenenti all'UE, non solo Turchia, allo scopo di affrontare la questione in modo efficace. Questo è l'approccio giusto: dobbiamo fare chiarezza sul fatto che difesa dei diritti umani, la libertà di stampa, sono principi non negoziabili per noi.
Crediamo anche - prosegue Pittella - che questo nuovo approccio di cooperazione con i Paesi fuori dalla Ue, se non vogliamo essere schizofrenici, deve includere anche la Libia, il Libano e principali Paesi africani, i quali hanno un ruolo da svolgere nella stabilizzazione dell'area e nel controllo del flusso di migranti e rifugiati". Infine, secondo Pittella, torniamo a chiedere alla Commissione europea e al Consiglio Ue di non insistere "sull'approccio intergovernativo nella progettazione del meccanismo finanziario di sostegno per la Turchia".
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