BRUXELLES - Il primo voto dell'Europarlamento sulla proposta che apre le porte ad una quota extra di olio d'oliva tunisino senza dazi per due anni "non è del tutto negativo", ma "mi spiace non sia passata la proposta di rigetto, che ho sostenuto con determinazione". Questa la reazione del presidente della commissione ambiente del Parlamento europeo, Giovanni La Via (Ap/Ppe), dopo la plenaria.
Secondo La Via il problema è che "pur essendo nobile la finalità, in realtà lo strumento proposto (per aiutare la Tunisia, ndr) è un strumento sbagliato". Il motivo per l'eurodeputato del Ppe è che "i dazi vengono pagati dagli importatori e quindi il vantaggio reale non sarà per i produttori tunisini, ma per un numero contenuto e limitato di importatori, che potrà avere disponibilità del prodotto a prezzi più bassi sul mercato Ue".
In sostanza, da questo provvedimento "non ci saranno ritorni positivi per gli agricoltori tunisini, che sono quelli che dovrebbero beneficiare dell'aiuto" afferma l'eurodeputato siciliano, secondo cui il margine di manovra per modificare la misura adesso sarà ridotto e "legato alla tracciabilità del prodotto e a una limitazione temporanea dell'aiuto". La Via ha chiesto un incontro al commissario europeo all'agricoltura, Phil Hogan, per discutere di misure compensative, con l'idea che "non possiamo più continuare ad avere accordi con paesi rivieraschi con concessioni su produzioni agricole mediterranee", come avvenuto anche per l'accordo con il Marocco con "effetti devastanti" per il pomodoro.
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