BRUXELLES - "Condivido l'idea di Matteo sulla sensazione che ci sia una sorta di stagnazione in Europa.
Ha ragione, non c'è progresso. E noi abbiamo bisogno di progressi in tutti i campi. Capisco l'impazienza di un premier molto europeista che vuole portare avanti la Ue. In generale capisco la gente che vuole parlare di risultati concreti". Così il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz, in un'intervista all'ANSA, commenta la posizione presa dal premier Renzi dopo il vertice di Bratislava e ribadita oggi in vista del vertice.
Argomentando sul vertice di metà settembre, il presidente dal Parlamento europeo osserva che Renzi "ha partecipato al vertice ed ha il vantaggio di poter fare la valutazione con l'esperienza diretta. Io l'ho visto da fuori e noto che i 27 hanno almeno riconosciuto la necessità di stare insieme. Questo è l'aspetto positivo. Non ho idea di cosa sia successo a porte chiuse. Noto che Matteo, che ha una personalità schietta, non è stato soddisfatto. Trovo positivo che Germania, Francia e Italia abbiano provato a discutere le strategie post-Brexit, sui piani di investimento, per le migrazioni e per l'intera lista delle cose da fare. Condivido l'idea di Matteo, ma non sul fatto che siano le elezioni in Francia o Germania a bloccare".
Chiederebbe a Hollande e Merkel di pensare meno alle loro elezioni e di più all'Europa? "Hollande in diversi discorsi ha fatto proposte lungimiranti per la Ue. Pensando all'incontro di Ventotene, è un obiettivo raggiunto il fatto che i tre paesi insieme portino avanti la Ue. Non vedo riluttanza, ma è chiaro che il futuro della Ue giocherà un ruolo nel voto sia in Germania sia in Francia".
Per quanto riguarda la situazione dei conti pubblici e le richieste del Governo alla Commissione, Schulz ha detto che "l'Italia affronta circostanze molto drammatiche, guardando al terremoto e alle migrazioni. Ha bisogno della flessibilità.
Siamo nel processo del dibattito. E' presto per arrivare a conclusioni. Capisco le richieste, ma anche che devono restare nei limiti dei Trattati". "I tedeschi chiedono di applicare le regole. L'Italia chiede soluzioni nell'ambito delle regole. E' un dibattito normale", ha aggiunto il presidente, convinto anche che la proposta-minaccia della Commissione europea di congelare dal 2017 gli impegni di spesa dei fondi strutturali per Spagna e Portogallo che non hanno rispettato gli obiettivi di deficit è "contraddittoria" perché colpisce le regioni e non i governi che hanno gestito i bilanci nazionali e "non ha senso".
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