BRUXELLES - "Attendo con estremo interesse tutte le spiegazioni della Germania dopo i fatti di Berlino, se l'attacco è stato commesso da un migrante o da una persona che già viveva sul suolo europeo, ora è prematuro dirlo". Così il commissario Ue agli affari interni Dimitri Avramopoulos, aggiungendo di essere "in contatto costante con il ministro dell'interno tedesco" Thomas De Maizière e auspicando che venga "smascherato presto l'autore del crimine". In ogni caso, ha aggiunto, "ora le registrazioni dei migranti in Italia e in Grecia hanno raggiunto il 100%", ricordando che "le cose sono molto cambiate rispetto a un anno e mezzo fa" quando ci fu il picco della crisi dei migranti. "Ci sono alcuni milioni di rifugiati in Europa, è possibile che in alcuni casi non siano registrati in Eurodac", ma dallo scoppio della crisi dei migranti a oggi "gli Stati membri hanno creato gli hotspot e il sistema funziona, le cose sono cambiate", ha sottolineato Avramopoulos, aggiungendo che ora "la cooperazione tra gli Stati membri ci permette di identificare persone che potrebbero essere tentate dal commettere attacchi terroristici". Bisogna fare però "particolare attenzione" non solo ai migranti ma anche ai veri e propri "foreign fighters", che vanno "seguiti e monitorati", e una "terza categoria" ovvero "le persone nate nell'Ue" e ora radicalizzate e spinte ad agire.
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