BRUXELLES - Più che nella Ue, le "divisioni" in queste ore sono forti "nel dibattito politico e nella società" americane e Donald Trump farebbe meglio ad occuparsi di risolvere quelle, invece che consigliare alla Ue di rinunciare al sistema Schengen. E' il messaggio lanciato dall'alto rappresentante europeo, Federica Mogherini, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa col ministro degli esteri norvegese Boerge Brende a Bruxelles. A chi chiede cosa risponderebbe ai partiti populisti di estrema destra che nel fine settimana hanno appoggiato l'ordine anti-immigrati di Trump, Mogherini ha risposto: "La bellezza della democrazia è che si possono avere diverse opinioni. Ma io ho notato se ci sono molti punti di divisione in Europa, la mia impressione è che le divisione siano chiare negli Stati Uniti: nel loro dibattito politico e nella loro società. Penso che questo dovrà essere affrontato dalle istituzioni americane".
E a chi sottolineava che secondo Trump è stato proprio il sistema Schengen a spingerlo a prendere le misure decise sabato, Mogherini ha replicato: "La mia impressione è che il presidente degli Stati Uniti in queste ore debba probabilmente concentrarsi più sulle divisioni nel suo stesso paese invece di prendersi tanta cura delle politiche nell'Unione Europea. Lui ha un vasto, grande paese da governare che, per inciso, è sempre stato un grande paese basato sull'apertura e sulle libertà. Quindi penso che questo sarà il dibattito interno che dovrà affrontare. E nell'Unione europea affronteremo da soli il nostro dibattito".
"In Europa abbiamo una storia che ci ha insegnato che ogni volta che qualcuno investe sulle divisioni e sui muri si può finire in una prigione", ha detto Federica Mogherini, commentando l'ordine presidenziale di Donald Trump. "Noi abbiamo una storia, un'identità e una tradizione basate sul fatto che si festeggia la caduta dei muri e la costruzione di ponti", ha continuato l'alto rappresentante, aggiungendo che "noi crediamo nella cooperazione". "Continueremo a lavorare con un sentimento di cooperazione e rispetto con tutti i paesi della regione, indipendentemente dalla religione dei loro popoli. Questa è la strada scelta dalla Ue e sono convinta che sia anche la strada scelta dall'Europa".
Ue e Norvegia "condividono" le "preoccupazioni per i passi dell'amministrazione Trump" sull' immigrazione e il divieto di entrata firmato dal presidente. "Queste non è una cosa in cui crediamo e non rispetta gli standard" legali, ha detto il ministro degli esteri Boerge Brende in un punto stampa assieme a Federica Mogherini. Il blocco "sicuramente non è la via della Ue che certamente continuerà a prendersi cura e ad ospitare i siriani e gli altri che fuggono dalle guerra", ha ribadito l'alto rappresentante europea specificando che la Ue è "il primo donatore" per i siriani e "finanzia le scuole" per i bambini rifugiati perché lo considera "un investimento sulle loro vite per la nostra sicurezza perché ogni singolo giorno che sta fuori dalla scuola lo espone ad un futuro che non è certo fatto di impegno per i valori in cui crediamo". "La Ue crede fortemente in un sistema basato sulle regole e norme internazionali, sul pieno rispetto di tutti gli individui indipendentemente da religione, etnicità, nazionalità o genere. E continueremo ad essere così".
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