STRASBURGO - Silvio Berlusconi ha deciso di dare in beneficenza al Centro diurno per anziani Villa Sormani, dove ha svolto il suo periodo di affidamento ai servizi sociali, l'eventuale risarcimento che la Corte europea dei diritti umani gli potrebbe riconoscere in caso di vittoria contro lo Stato italiano nel ricorso contro la legge Severino. Il leader di Fi ha espresso questa sua volontà nelle memorie difensive inviate alla Corte di Strasburgo, dove resta confermata la data del 22 novembre prossimo per la prima e unica udienza presso la Grande Camera sul ricorso contro la decadenza del suo mandato da senatore e l'incandidabilità a cariche elettive dovute all'applicazione della legge Severino.
Questa settimana scade invece il termine per la richiesta di terze parti di intervenire nel procedimento. Secondo quanto appreso dall'ANSA, finora solo l'Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella ha avanzato questa richiesta. Nelle memorie difensive dell'ex premier, redatte dagli avvocati Andrea Saccucci e Bruno Nascimbene, si specifica che Silvio Berlusconi chiederà come risarcimento del danno patrimoniale subito solo "una somma pari alla totalità degli importi non percepiti a titolo di indennità parlamentare dal 27 novembre 2013 fino alla data di pubblicazione della sentenza della Corte europea dei diritti umani o - se anteriore - sino alla data di conclusione della diciassettesima legislatura". Una somma pari oggi a più di 450mila euro (l'importo lordo di 10.064,77 euro dell'indennità parlamentare mensile moltiplicato per i 45 mesi trascorsi da quando Berlusconi è stato destituito dal suo mandato) dovrebbe quindi essere versata direttamente sul conto del Centro diurno per anziani Villa Sormani della Fondazione Sacra Famiglia Onlus, il centro di Cesano Boscone presso cui Silvio Berlusconi ha svolto il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali.
Nelle memorie si sottolinea inoltre che il leader di Fi non intende chiedere né un risarcimento per "il danno non patrImoniale sofferto" - perché "è evidentemente incommensurabile" - né chiederà una copertura per le spese legali sostenute. Ma l'ex premier "chiede formalmente che a queste sue rinunce sia dato atto nella sentenza". Una decisione, quella della Corte, che secondo molti a Strasburgo difficilmente arriverà prima della prossima primavera, dato che mediamente trascorrono almeno sei mesi tra l'udienza e la pubblicazione della sentenza. Infine Berlusconi chiede alla Corte che in caso di condanna dell'Italia i togati di Strasburgo dichiarino nella sentenza che lo Stato italiano "è tenuto a reintegrarlo nel più breve tempo possibile nel suo ruolo di membro del Senato e ad assicurargli di potersi candidare alle prossime elezioni nazionali senza che questo gli sia impedito a causa della condanna in via definitiva pronunciata contro di lui nel 2013 per fatti commessi prima dell'entrata in vigore della legge Severino".
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