BRUXELLES - La tutela dei dati personali non può essere oggetto di negoziati nelle intese commerciali tra l'Ue e un Paese terzo, in quanto questa sarà sempre sottoposta strettamente al rispetto delle norme europee in materia. E' quanto ha messo nero su bianco il Collegio dei commissari, chiarendo che i flussi di dati devono sempre essere sottoposti ai meccanismi legislativi europei che tutelano la privacy.
Le discussioni tra l'Ue e i Paesi terzi con cui è in corso di negoziato un accordo commerciale dovranno procedere su un binario separato rispetto a quelle sui flussi di dati, come sta avvenendo attualmente per il Giappone e la Corea del Sud. L'Ue, infatti, intende procedere in questo ambito con "decisioni di equivalenza", solo se e quando il livello di tutela della privacy dei Paesi terzi può essere considerato equivalente e reciproco rispetto a quello garantito dalle norme europee. Ora la Commissione informerà il Garante per la privacy e le altre istituzioni Ue sul nuovo approccio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA