FIRENZE - Posti esauriti in sala, a Firenze, in occasione del dialogo sulle politiche di coesione, tra alcuni leader europei ed i cittadini, le associazioni e i beneficiari dei fondi Ue. Già tutti occupati i circa 400 posti del Teatro della Compagnia, si legge in una nota della Regione Toscana, organizzatrice dell'evento assieme al Comitato europeo delle Regioni. Proprio per permettere una partecipazione più ampia, l'iniziativa, che si terrà domani pomeriggio, sarà trasmessa in diretta streaming sul canale telematico della Commissione Europea (Ebs plus). All'incontro è prevista la partecipazione del leader del Parlamento europeo Antonio Tajani, della commissaria Ue per le Politiche regionali Corina Cretu, e dei presidenti del Comitato europeo delle Regioni Karl-Heinz Lambertz, e della Regione Toscana Enrico Rossi.
Tra i temi: la proposta della Commissione europea di ridurre i fondi a disposizione delle politiche di coesione nel prossimo bilancio 2021-2027. La Regione Toscana ricorda infatti che il prossimo bilancio dell'Unione "ammonta a 1.135 miliardi di euro. Finora circa un terzo di questa cifra era destinata alla coesione. Dal 2021 non sarebbe più una politica autonoma di investimento e crescita, ma un fondo al servizio di altre politiche, da usare anche come deterrente per costringere gli Stati membri a rispettare le regole di bilancio. Si stima che la diminuzione media dei fondi disponibili - si legge nella nota - e anche di quelli destinati alla coesione sarà del 10%, ovvero, 30 miliardi di euro in meno a livello nazionale e 1,5 miliardi di minori entrate per la Regione Toscana da fondi comunitari".
Il pubblico potrà inoltre esprimere la propria opinione sulle politiche e sul ruolo dell'Europa rispondendo ad un questionario che si trova al link: http://cor.europa.eu/ReflectingEU/Pages/survey/survey-IT.aspx?u t m_source=ls-btn&utm_medium=IT&utm_campaign=ls. A stamani, spiega la Regione, a sondaggio ancora aperto, per il 37% dei partecipanti al sondaggio provenienti dai 28 Paesi membri, l'Ue dovrebbe occuparsi in particolare di ambiente e integrazione dei migranti, seguiti (37%) dalle questioni della sicurezza e del terrorismo, delle politiche per i giovani (27%) e della disoccupazione (24%). L'80% di coloro che hanno risposto non ritiene che vi sia una sufficiente solidarietà tra gli Stati membri: una quota che sale all'89% se si considerano soltanto gli italiani che hanno risposto ai quesiti".
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