BRUXELLES - "Il nostro interesse è che non ci sia alcuna interferenza esterna e nessun condizionamento degli elettori in vista delle elezioni europee del 2019". Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in vista dell'incontro con il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, alla luce dello scandalo Cambridge Analytica. Tajani ha annunciato che nel corso dell'incontro sarà chiesto a Zuckerberg "come verrà rispettata da Facebook e quali intenzioni ha il social network in rapporto alle nuove norme europee che entreranno in vigore tra pochissimi giorni".
"La democrazia non deve e non può essere trasformata in un'operazione di marketing, in cui chi si impossessa dei nostri dati acquisisce un vantaggio politico", ha quindi detto il presidente del Parlamento europeo nell'incontro al Pe con Zuckerberg. "Vi è il rischio che alcuni partiti o, persino potenze straniere, utilizzino indebitamente questi dati per alterare i risultati elettorali nel loro interesse", aggiunge Tajani.
"Il 99% dei cittadini europei ha riscontrato notizie totalmente false diffuse dalle piattaforme. L'83% ritiene le fake news una minaccia per la democrazia. Per contrastare questa pericolosa deriva, abbiamo bisogno di buone regole e di piattaforme più responsabili e disposte a collaborare", ha aggiunto Tajani. "I giganti digitali devono rispettare le norme su raccolta e utilizzo dei nostri dati. Fra due giorni entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo sulla Protezione dei Dati Personali. Queste regole all'avanguardia, volute dal nostro Parlamento, prevedono anche pesanti sanzioni contro l'abuso dei nostri dati personali", ha proseguito il presidente del Parlamento europeo.
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