BRUXELLES - "Sono molto fiducioso, non vedo altre possibilità". Così il commissario Ue all'allargamento, Johannes Hahn, sulla decisione di avviare i negoziati di adesione con Macedonia e Albania che i leader dei Paesi Ue sono chiamati a prendere al prossimo vertice a Bruxelles del 28-29 giugno. "Con l'accordo raggiunto sulla disputa del nuovo nome della Macedonia, ora anche i Paesi Ue più riluttanti all'avvio dei negoziati hanno una sorta di pressione morale per dare il via libera ai negoziati", ha detto Hahn ai giornalisti, precisando che l'ok dei 28 significherebbe "iniziare il processo di screening per l'apertura dei negoziati", ma "non iniziare i negoziati il giorno successivo".
"Mi aspetto che il presidente Ivanov possa ascoltare il suo primo ministro e il ministro degli esteri, mi sembra il minimo da fare nonché segno di un comportamento corretto", ha dichiarato il commissario all'allargamento, appellandosi al "senso di responsabilità" del presidente macedone, che non intende firmare l'accordo raggiunto tra i governi di Skopje e Atene sul nuovo nome della Macedonia e ha rifiutato di ascoltare il premier Zoran Zaev e il ministro degli esteri Nikola Dimitrov sui particolari dell'intesa. "E' giusto che abbia un'opinione, fa parte della democrazia", ma "i cittadini vedono la sua prima reazione" e "non ascoltare e non discutere non va bene", ha sottolineato Hahn. Si tratta di "un accordo che porta a una normalizzazione tra i due Paesi, migliorando il commercio, le condizioni di vita e le possibilità future dei cittadini, mi aspetto che il presidente macedone possa perlomeno ascoltare i suoi ministri", ha ribadito il commissario.
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