BRUXELLES - La direttiva Bolkestein sui servizi riguarda anche le concessioni balneari, così come stabilito dalla Corte di giustizia Ue nel luglio 2016. A confermare l'interpretazione della normativa comunitaria è la commissaria europea all'industria Elzbieta Bienkowka, nella sua risposta a tre diverse interrogazioni scritte presentate da eurodeputati di Lega e Pd, smentendo così quanto affermato mesi fa dal padre della direttiva, Frits Bolkestein. Durante un convegno alla Camera dei deputati, l'ex commissario Ue aveva sostenuto che la normativa europea non andasse applicata alle concessioni balneari, in quanto "non sono servizi ma beni".
"Ora il governo italiano difenda la categoria e i consumatori", ha commentato l'eurodeputato Andrea Cozzolino, primo firmatario dell'interrogazione del Pd. "La Commissione Ue di fatto pone sul tavolo, di nuovo, il meccanismo del doppio binario: proroghe temporanee per la salvaguardia del legittimo affidamento alle concessioni esistenti e gare immediate per le concessioni di nuovi spazi", sottolinea l'europarlamentare campano.
"Siamo all'ennesima follia della Commissione Ue", che "con un pronunciamento tanto chiaro quanto assurdo sconfessa l'ideatore della controversa direttiva", ha invece attaccato Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento Ue e autrice di una delle due interrogazioni a firma leghista. "Con un atteggiamento politicamente schizofrenico, Bruxelles tira dritto e infligge una mazzata a 30 mila imprese balneari italiane che stanno vivendo la macroscopica ingiustizia di una direttiva sbagliata e devastante per i nostri territori", aggiunge Bizzotto, "noi non ci fermeremo di fronte agli allucinanti tira e molla della Ue e daremo battaglia in ogni sede e ad ogni livello per difendere e salvare le imprese balneari italiane".
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