BRUXELLES - Il Tribunale dell'Ue conferma le misure restrittive adottate dal Consiglio nei confronti di varie banche e imprese petrolifere e del settore del gas russe, nell'ambito della crisi dell'Ucraina, rispondendo così alle cause intentate da Rosneft, Sberbank of Russia, VTB Bank, Gazprom Neft, Vnesheconombank, PSC Prominvestbank, DenizBank e Gazprom Neft, per chiedere l'annullamento delle decisioni.
Si tratta in particolare delle sanzioni adottate il 31 luglio 2014, a carico di varie banche e imprese russe specializzate nel settore di gas e petrolio, in risposta alle azioni intraprese dalla Russia per destabilizzare la situazione in Ucraina.
Le misure impongono limitazioni su determinate operazioni finanziarie e sull'esportazione di determinati beni e tecnologie sensibili, restringono l'accesso di alcune entità russe al mercato dei capitali e vietano la fornitura di servizi necessari per determinate operazioni petrolifere. Lo scopo delle misure adottate dal Consiglio è di aumentare il costo delle azioni condotte dalla Russia contro la sovranità dell'Ucraina.
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