BRUXELLES - La diffusione dell'intervento di Matteo Salvini alla conferenza dei ministri Ue a Vienna, ed il botta e risposta con il collega lussemburghese Jean Asselborn, ha sollevato la questione della legittimità o meno di rendere pubbliche le riunioni dei ministri europei. Fino ad oggi solo l'esuberante ex ministro delle Finanze greco, Yannis Varoufakis, fece scoppiare un caso diplomatico registrando una riunione dell'Eurogruppo e minacciando di renderla pubblica. Stando alle regole, l'articolo 5 del Regolamento interno al Consiglio dice che le sue sessioni, ovvero le riunioni ufficiali dei ministri e quelle preparatorie dei loro sherpa, "non devono essere pubbliche". Ma questo vale solo per le riunioni ufficiali, una al mese per i ministri del 28 Paesi Ue.
Diverso è il discorso quando si tratta di riunioni informali (solitamente una a semestre), o riunioni straordinarie su temi specifici, o conferenze come il caso di Vienna. "Non ci sono regole per le riunioni informali o le conferenze", sottolinea la presidenza austriaca di turno della Ue, spiegando che comunque ogni presidenza ha l'obiettivo di "assicurare discussioni riservate, rispettose ed eque". Anche in questo tipo di riunioni, però, la prassi prevede che gli incontri a porte chiuse restino riservati, e che sia lo stesso ministro a darne conto parlando alla stampa al termine dei lavori.
Varoufakis fu l'unico a rompere prassi e regole nel 2015, registrando il famoso Eurogruppo di Riga in cui - stando a diverse fonti concordanti presenti alla riunione - gli altri ministri lo accusarono di essere un perditempo e un giocatore d'azzardo. E lui, per smentire quelle ricostruzioni apparse su quasi tutti i media internazionali, minacciò di pubblicare la registrazione della riunione. Venne fermato dall'allora presidente dell'Eurogruppo, che gli ricordò come fosse vietato diffondere i loro incontri. Qualcosa arrivò comunque alla stampa greca, e il Governo fu costretto a prendere le distanze. Erano comunque le ultime provocazioni di Varoufakis, che dopo qualche settimana si dimise.
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