/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Eurostat, in Italia oltre un lavoratore su dieci rischia povertà

Eurostat, in Italia oltre un lavoratore su dieci rischia povertà

Fra dati più alti in Ue. Sindacati, taglio 2% stipendi dal 2010

04 febbraio 2020, 15:28

Redazione ANSA

ANSACheck

Eurostat, in Italia oltre 1 lavoratore su 10 rischia povertà - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - In Italia oltre un cittadino su dieci (12,2%) è a rischio povertà nonostante abbia un lavoro, una delle percentuali più alte dell'Unione europea. E' quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati da Eurostat, secondo i quali dal 2008 al 2018 il tasso di lavoratori a rischio povertà è salito dall'8,6% al 9,5%, con percentuali più alte fra gli uomini (9,9%) rispetto alle donne (9,1%). Chi ha un contratto part-time ha il doppio delle possibilità di trovarsi in condizioni di povertà (15,7%) rispetto agli impiegati a tempo pieno (7,8%). Mentre i lavoratori con contratto a tempo determinato corrono un rischio tre volte più alto (16,2%) di chi ne ha uno a tempo indeterminato (6,1%). Importanti differenze si registrano fra i Paesi: le percentuali più alte sono in Romania (15,3%), Lussemburgo (13,5%) e Spagna (12,9%). L'Italia è quarta con il 12,2% e, dopo il Lussemburgo (+4,1%), ha visto l'aumento più alto dal 2008 (+3,2%). In base ai dati forniti dalla Confederazione europea dei sindacati (Etuc), l'Italia è anche fra i sei Paesi Ue dove lo stipendio medio dei lavoratori è diminuito in un decennio. Secondo Etuc, il 'pacchetto retributivo' (composto dallo stipendio e dai benefit) dei lavoratori italiani, fatti i dovuti aggiustamenti legati all'inflazione, nel 2019 è calato del 2% rispetto al 2010. Oltre che in Italia, il taglio si è registrato anche in Grecia (-15%), Cipro (-7%), Croazia (-5%), Spagna e Portogallo (-4%).

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.