BRUXELLES - Chi vede il bicchiere mezzo pieno sbaglia. Perché l'accordo all'Eurogruppo è "l'ennesima dimostrazione che in Europa non c'è solidarietà". Una nuova "occasione persa" dove a imporsi è "l'austera morale di Germania e Olanda". Mentre l'Italia resta sola con un debito sempre più pesante sulle spalle. All'indomani dell'intesa tra i ministri delle Finanze dell'Eurozona, l'autorevole economista belga Paul De Grauwe, professore alla London School of Economics, esprime il suo disappunto e, in un'intervista all'ANSA, spiega che l'arsenale sul piatto dell'Ue, senza Eurobond, "non sarà abbastanza per rilanciare l'economia" e lascerà "l'intero progetto europeo a rischio".
"Ora tedeschi e olandesi parleranno, con grande ipocrisia, di quanta solidarietà hanno dimostrato", ma le misure "sono davvero deludenti", sostiene De Grauwe. Nei dettagli, il pacchetto "non è altro che un prestito", un vicolo cieco per l'Italia che "a fronte dell'elevato deficit di bilancio necessario a far fronte alla crisi nell'immediato, si troverà in futuro con un debito molto più elevato". Perché l'accesso senza condizionalità al Mes per le sole spese sanitarie, i prestiti del Sure e quelli della Bei hanno tutti un punto in comune: "Dovranno essere ripagati nel tempo", sottolinea l'economista. Iniziative Ue di cui il governo Conte potrebbe "benissimo fare a meno", ottenendo "gli stessi finanziamenti rivolgendosi ai mercati". A riprova che "nell'Ue non c'è alcuna volontà di aiutare e Germania e Olanda hanno vinto".
Una speranza resta: il Recovery Fund. "Potrebbe essere simile agli Eurobond, dipende da come verrà fatto", spiega il professore, che vede di buon occhio una soluzione "più solidale" in cui "la Commissione Ue emette obbligazioni comuni che vengono ripagate in base al peso dell'economia di ciascun Paese" con, ad esempio, "la Germania che paga il 30% dell'onere dei rimborsi, l'Italia il 16%, e così via". Una probabilità al momento remota per De Grauwe. "Sospetto - dice - che pensino semplicemente a un fondo che presterà denaro da rimborsare in futuro". In altre parole, "un masso in più sul debito". E sull'Europa intera. Messa "a rischio dall'atteggiamento moralizzatore che consuma tedeschi e olandesi", impegnati "a recitare sempre la stessa parte" sui conti pubblici. Eppure, "anche loro subirebbero danni se l'Unione si disintegrasse. Ma non ne sono consapevoli o forse non vogliono pensarci".
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