(ANSA) - BRUXELLES, 28 APR - Per ricostruire "le nostre economie dopo il coronavirus, dobbiamo investire in modo intelligente. La nostra bussola sarà il Green Deal europeo, che può trasformare le nostre economie e società, per affrontare i cambiamenti climatici". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un videomessaggio su Twitter. Serve una ripresa verde - afferma - "per il futuro del nostro pianeta e dei nostri figli".
Il Green Deal Ue dovrebbe essere inserito nel Recovery Plan per "spingere gli investimenti su rinnovabili, infrastrutture e taglio delle emissioni" e "contribuire alla ripresa" dalla crisi del coronavirus, chiedono a Bruxelles i ministri europei dell'Energia riuniti oggi in videoconferenza, sottolineando che "il settore energetico può avere un ruolo essenziale per il rilancio dell'economia".
Nel Recovery Plan, ha precisato la presidenza croata di turno dell'Ue, non è al momento prevista una parte specifica dedicata alle rinnovabili, ma l'idea - conforme a quanto chiedono i ministri Ue - è di prevedere finanziamenti per lo sviluppo del Green Deal nonché aiuti di Stato per il settore. "Ora - ha detto il ministro croato Tomislav Coric - ogni tipo d'aiuto è necessario".
"Il settore energetico ha dimostrato la sua resilienza" durante la crisi e "non si sono verificate interruzioni dell'approvvigionamento", ha osservato la commissaria Ue per l'Energia, Kadri Simson, sottolineando che "dev'essere una priorità preservare la leadership Ue nelle tecnologie pulite".
Nel documento 'Proteggere il nostro futuro', iL gruppo dei Verdi al Parlamento Ue propone un piano da 5mila miliardi di euro da spendere nei prossimi 12 anni per far ripartire l'Ue in modo sostenibile, nel rispetto della protezione dell'ambiente e della giustizia sociale. "La crisi senza precedenti" che stiamo attraversando "ci consente di mettere in atto una ripartenza che porti a una trasformazione sociale, economica e ambientale radicalmente ambiziosa", sottolinea in una nota il co-presidente dei Verdi, Philippe Lamberts, secondo cui "sarebbe inaccettabile sperperare le nostre limitate risorse finanziarie per perpetuare un fragile modello economico, distruttivo per il pianeta e che genera disuguaglianza. Ci aspettiamo dalla Commissione Ue un piano per la ripresa che impegni tutti i settori dell'attività economica nel contenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 1,5 gradi", insiste Lamberts. Nello specifico, secondo i Verdi il piano dovrebbe "privilegiare la protezione della biodiversità, la riduzione dell'inquinamento, l'attuazione del Green Deal e l'economia circolare come motori della nuova economia europea".
Secondo quanto si apprende dalla presidenza di turno croata, Germania, Lussemburgo, Irlanda e Romania sono i 4 Stati membri che ancora mancano all'appello per l'invio alla Commissione Ue dei piani nazionali integrati per l'energia e il clima al 2030. I governi nazionali dovevano presentare i loro progetti di piani entro la fine del 2018 e i piani definitivi entro la fine del 2019. "La nostra intenzione era quella di discutere" delle strategie nazionali per convergere su linee comuni Ue "a giugno, ma sfortunatamente 4 Paesi non hanno ancora inviato piani e probabilmente la discussione non sarà possibile nemmeno al prossimo incontro dei ministri dell'Energia Ue a giugno", ha riferito il ministro dell'Ambiente e dell'Energia croato, Tomislav Coric.
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