BRUXELLES - "Dopo venticinque anni Srebrenica è ancora una ferita aperta nella coscienza europea. Il mondo intero si rende conto che abbiamo fallito nella responsabilità di proteggere quanti ne avevano più bisogno. Il passato non può essere cambiato, ma per il futuro: niente più sangue nel nome della razza o della religione". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un videomessaggio pubblicato su Twitter, in cui avverte: "Il razzismo non è scomparso dalle nostre strade, dai nostri social e anche dai discorsi politici". "Il futuro deve essere ancora scritto - aggiunge - c'è speranza in Srebrenica. C'è una strada che può portare la Bosnia-Erzegovina e tutti i Balcani occidentali nell'Unione europea. Onorare la memoria di Srebrenica è lavorare per un futuro diverso: una città riconciliata, in un Paese riconciliato, in un'Europa unita".
"Oggi condanniamo il genocidio a Srebrenica. Dobbiamo rimanere vigili e sfidare l'odio e l'intolleranza, in Europa e nel vostro Paese. Questo è il momento di superare l'eredità oscura del passato. L'Ue è il più grande progetto di pace e riconciliazione di sempre. Dalle ceneri della seconda guerra mondiale, l'Unione ha mostrato cosa si può ottenere quando le persone si riconciliano e si uniscono. Speriamo e confidiamo di vedervi avanzare sul percorso europeo". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo messaggio di commemorazione del 25mo anniversario del genocidio di Srebrenica.
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