BRUXELLES - In termini concreti dalla videoconferenza dei leader Ue sul Covid si attende uno "slancio politico" per raggiungere un quadro comune sui test rapidi con un riconoscimento e un'omologazione comune; un maggiore coordinamento per l'assistenza reciproca tra Stati membri, anche con trasferimenti di pazienti nel caso un Paese si trovi col proprio sistema di terapia intensiva saturo; e la volontà di mettere a punto una strategia a 27 sui vaccini. Lo spiegano fonti diplomatiche europee all'ANSA.
Mettere in piedi un sistema per evitare il terzo lockdown. Così fonti diplomatiche europee sintetizzano il senso della dalla prima videoconferenza dei leader Ue sul Covid, al via dalle 18.30. Il secondo lockdown, con misure più o meno stringenti, in vari Paesi è già un dato di fatto, e dovrebbe produrre un rallentamento del virus, spiegano le fonti. Occorre che tra un mese o due, quando i contagi si ridurranno, ci siano coordinamento, strategie e cornici comuni per affrontare la situazione fino al momento del vaccino.
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