BRUXELLES - Il Parlamento europeo sostiene un cambiamento nell'approccio dell'Ue alla politica industriale, per aiutare le imprese a rispondere alla crisi e ad affrontare la transizione digitale e ambientale. Gli eurodeputati chiedono alla Commissione di rielaborare la strategia industriale poiché quella originale, pubblicata a marzo 2020, coincideva con i primi giorni della pandemia Covid-19 ed è uscita prima dell'istituzione del piano Next Generation EU senza poter tener conto dell'impatto della pandemia sulle industrie europee. La nuova strategia dovrebbe articolarsi in due fasi distinte, una incentrata sulla ripresa e l'altra sulla ricostruzione e la resilienza.
La prima dovrebbe concentrarsi sul mantenimento del corretto funzionamento del mercato unico, principalmente favorendo la ricapitalizzazione delle imprese, salvando posti di lavoro e adattando la produzione ad una "nuova normalità" post-Covid. La seconda fase dovrebbe contribuire alla ricostruzione e alla trasformazione dell'industria europea, perseguendo gli obiettivi delle due transizioni (digitale e ambientale), e il rafforzamento della sovranità industriale dell'Unione e della sua autonomia strategica, che richiedono una base industriale autonoma e competitiva e massicci investimenti in ricerca e innovazione La nuova strategia industriale dovrebbe quindi aiutare l'Ue a raggiungere la neutralità climatica e a realizzare il Green deal, oltre a garantire la duplice transizione ambientale e digitale e creare posti di lavoro di qualità. Il testo, non legislativo, è stato adottato oggi con 486 voti favorevoli, 109 contrari, e 102 astensioni.
"Dopo più di un anno di lavoro è stato approvato in plenaria a larghissima maggioranza il mio rapporto sulla politica industriale". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione ed europarlamentare. "Il rapporto contiene proposte su Commercio, Ricerca, Energia, Formazione e Investimenti, da cui il Governo potrebbe trarne qualche spunto per il piano sul Recovery Fund.", aggiunge Calenda.
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