La casa farmaceutica statunitense Pfizer, con sede a New York, ha individuato e avviato trattative con undici aziende con stabilimenti in Europa per ampliare la produzione del suo vaccino anti-Covid, la maggior parte di esse si trova in Germania, altre in Svizzera. Lo ha appreso l'ANSA dalla Pfizer. Tra gli stabilimenti individuati in Europa ci sono gli impianti di Delpharm, Sanofi, Merck KGAa, Novartis, Polymun, DermaPharm, BioNTech Marburg, BioNTech Mainz e Rentschler. Ogni stabilimento parteciperà alla produzione del vaccino in base alle sue tecnologie e al tipo di impianto, è stato spiegato.
Pfizer e Biontech stanno valutando se aggiungere una terza dose nella somministrazione del proprio vaccino anti-Covid e studiando una nuova versione del prodotto che sia efficace contro la variante sudafricana del virus. Lo hanno annunciato le due societa'.
L'amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, parlando in audizione al Parlamento Ue: "So che c'è stata delusione ma vi assicuro che facciamo tutto il possibile per consegnare le 40 milioni di dosi. La nostra priorità è venire incontro alle aspettative più alte".
"Non è la condivisione dei brevetti il problema, ma incrementare la produzione. L'industria lavora h24 per aumentarla ma va capito che per produrre in un nuovo sito bisogna formare le persone, ci vuole transfer tecnologico", quindi "non serve il brevetto se non sai come produrlo": così Soriot. "Noi inviamo ingegneri nei siti di produzione per spiegare, ma serve tempo per testare, convalidare il lavoro nei siti, non è facile aggiungere siti produttivi. Non è questione di brevetti ma di capacità produttiva", ha detto ancora aggiungendo: "Non esiste nessun mercato secondario, noi riforniamo direttamente i governi".
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