/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Salari uomo-donna, Ue propone sanzioni per chi discrimina

Salari uomo-donna, Ue propone sanzioni per chi discrimina

Una direttiva per mettere fine alle disparità nelle retribuzioni

04 marzo 2021, 14:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Salari uomo-donna, Ue propone sanzioni per chi discrimina - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - La Commissione europea ha presentato oggi una proposta di direttiva sulla trasparenza salariale per garantire che donne e uomini nell'Ue ricevano la stessa retribuzione per uno stesso lavoro. La direttiva introduce misure che aumentano la trasparenza, e altre che rafforzano i diritti di chi subisce discriminazione. E prevede sanzioni per i datori di lavoro che discriminano. In base alla proposta della Commissione, i datori di lavoro dovranno fornire informazioni sul livello - o l'intervallo - retributivo iniziale nell'annuncio del posto vacante o prima del colloquio di lavoro. I datori di lavoro non saranno autorizzati a chiedere ai potenziali lavoratori informazioni sulle retribuzioni precedentemente percepite.

I lavoratori già dipendenti avranno invece il diritto di chiedere informazioni al proprio datore sul loro livello di retribuzione individuale e sui livelli salariali medi, ripartiti per sesso, per le categorie che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore. Inoltre, i datori di lavoro con almeno 250 dipendenti dovranno rendere pubbliche all'interno delle loro organizzazioni informazioni sul divario retributivo tra lavoratrici e lavoratori. Se la relazione sulle retribuzioni rivela un divario retributivo di genere di almeno il 5%, e se il datore di lavoro non è in grado di giustificare tale divario in base a fattori oggettivi neutri dal punto di vista del genere, i datori di lavoro dovranno effettuare una valutazione delle retribuzioni, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori. 

In base alla proposta della Commissione, i lavoratori che hanno subito discriminazioni retributive di genere potranno ottenere un risarcimento, compreso il recupero integrale della retribuzione arretrata e dei relativi premi. E spetterà automaticamente al datore di lavoro, e non al lavoratore, provare che non vi è stata discriminazione in materia di retribuzione. Infine, Bruxelles vuole che gli Stati membri introducano sanzioni specifiche per le violazioni della norma sulla parità retributiva, compreso un livello minimo di ammende.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.