BRUXELLES - L'obiettivo di avere abbastanza dosi per vaccinare il 70% dei cittadini Ue entro giugno "resta raggiungibile" tenuto conto che il target è la popolazione europea "sopra i 18 anni" e che "avere il vaccino e fare la vaccinazione sono cose diverse". Lo ha precisato Sandra Gallina, direttrice generale salute della Commissione europea, parlando ai deputati della commissione bilanci dell'Europarlamento.
"Con una certa fiducia posso dire che le prime dosi di vaccino Johnson & Johnson arriveranno da metà aprile e dovrebbero dare una spinta importante ai programmi di vaccinazione", ha detto Gallina che è intervenuta anche sui brevetti e su Sputnik, il vaccino prodotto in Russia, ribadendol a posizione della Commissione. "Il problema non sono i brevetti ma la capacità produttiva - ha risposto ai deputati - e noi abbiamo interesse per tutti i vaccini di qualsiasi origine secondo il normale processo di autorizzazione, che prevede verifica di dati ed esperimenti".
"I problemi ci sono con un solo contratto, quello con AstraZeneca, il vaccino più economico e quello con le forniture maggiori previste per il primo semestre.
Ne abbiamo parlato con gli Stati membri e intendiamo agire perché questa questione non può essere disattesa". ha poi detto Sandra Gallina, parlando ai deputati della commissione bilanci dell'Europarlamento. "Pfizer e Moderna stanno rispettando le consegne - ha sintetizzato Gallina - con AstraZeneca abbiamo seri problemi e non abbiamo ricevuto neanche un quarto delle dosi stabilite via contratto, una situazione che ha creato un danno di reputazione per tutti, Commissione e Stati membri".
"AstraZeneca nel contratto aveva cinque impianti di produzione e al momento produce da uno, mentre un altro deve avere l'autorizzazione da Ema. La compagnia ha solo di recente fatto domanda. Se da cinque impianti promessi ne funziona solo uno è impossibile rispettare un contratto, o
almeno è molto difficile" ha concluso Sandra Gallina.
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