Nessuna decisione "divisiva". Ma mandato alla Commissione di esplorare di qui a maggio diverse opzioni per frenare i rincari dell'energia, compreso un tetto al prezzo del gas. Mario Draghi può dirsi "soddisfatto" dei "passi avanti" fatti a Bruxelles e delle conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo dopo una riunione - a tratti difficile - che si è prolungata per tutto il giorno. Le distanze di partenza tra asse del Mediterraneo e blocco del Nord erano note e la discussione ha rimescolato le alleanze fino all'intesa: entro i prossimi due mesi la Commissione studierà, insieme ai ministri dell'Energia e ai diretti interessati - imprese petrolifere, elettriche e di distribuzione - soluzioni da affiancare all'obbligo di stoccaggi al 90% e acquisti comuni dell'energia. L'urgenza della guerra di Putin all'Ucraina impone di dare risposte "rapide" per mitigare l'impatto economico del conflitto: "Ora faremo il Def, vedremo" le prossime misure dirette di aiuto a famiglie e imprese dice il premier. Nel frattempo "noi stiamo cercando la pace", sperando che Vladimir Putin si sieda al tavolo della trattativa prima della "distruzione totale dell'Ucraina". I leader europei tengono i contatti con il presidente russo, "e avrò anche io, colloqui con Putin", annuncia il premier mandando un messaggio chiaro all'ambasciatore russo a Roma che ha denunciato il quotidiano La Stampa. "La libertà di stampa da noi è sancita dalla Costituzione" mentre "nel suo Paese non c'è libertà di stampa. Da noi si sta molto meglio", dice, esprimendo solidarietà al quotidiano di Torino.
LA CONFERENZA STAMPA
"Per maggio avremo anche una proposta della commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell'energia elettrica da quella del gas, altro aspetto per cui bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo". Così il premier Mario Draghi al termine del Consiglio europeo per dare risposte alla crisi energetica esacerbata dalla guerra in Ucraina.
Ci saranno "15 miliardi di metri cubi gas liquido dagli Usa per l'Europa" e la Snam acquisterà 2 rigassificatori, ha fatto sapere Draghi. "Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota" di gas che ci viene offerta dagli Usa. "Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori. La disposizione del ministro Ciongolani alla Snam è ora di acquistare altri due rigassificatori galleggianti", ha aggiunto. "Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato".
"Per maggio avremo una proposta della Commissione europea sulla possibilità, quindi non è detto che ci sia la possibilità, di spacchettare la formazione del prezzo dell'energia elettrica da quello del gas. Che è un altro aspetto per il quale bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo". "Il gas liquido si può comprare ovunque, quindi uno non è agganciato alla produzione russa, mentre il gas viene con i tubi. L'idea di mettere un tetto ai prezzi, segue lo stesso ragionamento dall'altra parte. Si può mettere perché il fornitore ha solo un cliente, quello che sta dall'altra parte del tubo, cioè l'Europa, che per inciso è il più grosso acquirente di gas naturale del mondo quindi ha un forte potere di mercato. Per questo la presidente von der Leyen ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla commissione europea".
"La questione importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori: noi oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande. La disposizione che è stata data l'altro ieri a Cingolani e trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori, sono navi galleggianti e non sul terreno per i quali ci vorrebbe più tempo".
"Ho visto le parole del Santo padre, a cui vorrei esprimere la mia personale gratitudine e del governo. Vorrei ribadire che noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto".
"Si è deciso che la Commissione europea discuterà con gli stakeholder, le grandi società petrolifere ed elettriche, di distribuzione e anche altre, e ci sarà un consiglio dei ministri dell'Energia che parteciperà a questa discussione". "Sono stati due giorni molto importanti. Ieri, prima il Consiglio Nato, il G7 e il consiglio europeo", ha detto il presidente del consiglio. "Sono stati fatti dei passi avanti verso decisioni da prendere insieme in un momento molto difficile".
La politica oggi deve parlare del presente e del domani: la politica che vuole la pace e il bene del paese deve stare unita e seguire la posizione degli alleati che non hanno alcun dubbio sulla nostra posizione. Non dobbiamo perderci in recriminazioni e guardare avanti. Poi i conti si fanno con la coscienza e con il proprio elettorato". "Il 2% è un impegno preso dal governo sedici anni fa e sempre confermato, senza grandi discussioni. Ora è tornato alla ribalta, perché più urgente, è venuta l'esigenza di iniziare a riarmarci. Che significa diverse cose, per l'Italia tutto ciò avviene all'interno della difesa europea, che è fondamentale per l'integrazione politica, perché la garanzia di una difesa europea è la garanzia che non ci faremo più la guerra".
Al Consiglio europeo è stata presa sull' "energia una decisione difficile perché ovunque in Europa sentiamo l'impatto della situazione attuale (in Ucraina). Vogliamo mostrare la nostra volontà di lavorare con il consiglio". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Rispetto allo stoccaggio" è emersa la decisione di "costituire dei meccanismi di acquisizione congiunta" tenendo conto delle questioni che "la Commissione ha condiviso con noi per identificare nel modo più veloce più possibile quali sono le migliori misure".
"E' giunta l'ora di riesaminare come viene concepito il mercato energetico. Di scollegare il prezzo del gas dai prezzi energetici nel loro insieme e presenteremo delle opzioni in questo senso a maggio". Lo ha detto la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen al termine del consiglio europeo.
"Abbiamo concordato di collaborare su base volontaria per gli acquisti congiunti di gas". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine del Consiglio europeo, osservando che "i casi individuali possono essere complicati perché ci sono aziende private che operano in tutta l'Ue e vogliono continuare a farlo in futuro" ma è giusto agire con "trasparenza e cooperazione".
"Il riempimento dello stoccaggio di gas in tutta l'Unione dovrebbe iniziare quanto prima, tenendo pienamente conto delle misure nazionali di preparazione. In vista del prossimo inverno, gli Stati membri e la Commissione urgentemente". E' quanto si legge nelle Conclusioni del consiglio europeo Si prevede per gli Stati membri Ue e la Commissione di "istituire urgentemente i necessari meccanismi di solidarietà e di compensazione", "collaborare per l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno", e un "uso ottimale del peso politico e di mercato collettivo dell'Ue e dei suoi Stati membri per smorzare i prezzi nei negoziati".
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