BRUXELLES - Diciotto Stati membri, tra cui l'Italia, e tre Stati associati, hanno adottato una dichiarazione sull'attuazione di un meccanismo temporaneo di solidarietà per rispondere alle difficoltà migratorie degli Stati membri di primo ingresso che si affacciano sul Mediterraneo. Lo annuncia la Presidenza francese del Consiglio Ue. Il contributo di solidarietà assumerà la forma di ricollocamento (presa in carico in uno Stato membro di richiedenti asilo già registrati in un paese di primo ingresso). E per paesi che non accettano questa forma di solidarietà ci saranno altri contributi, finanziari o di personale per la gestione dei confini.
L'accordo definisce una quota annuale di ricollocamenti per garantire la prevedibilità del meccanismo. Ciascuno Stato membro dovrebbe presentare un impegno sul ricollocamento, con un obiettivo indicativo basato su Pil e popolazione. La dichiarazione consente inoltre agli Stati firmatari di esprimere preferenze nei ricollocamenti sulla base di criteri come nazionalità e vulnerabilità. In caso di pressione sproporzionata su uno Stato membro e sul suo sistema di accoglienza a causa di flussi secondari, tale Stato membro dovrebbe poter invocare tale situazione per riconsiderare temporaneamente il suo impegno di ricollocamento. Se lo Stato volontario sceglie invece il contributo finanziario diretto, sarà la Commissione a determinare a quali Stati membri dovrebbe essere versato il contributo finanziario.
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