BRUXELLES - I ministri dell'energia Ue discuteranno anche di tetto ai prezzi del gas e possibili linee di credito d'emergenza per gli operatori del mercato energetico nel consiglio di venerdì 9 settembre. E' quanto emerge da una bozza del documento della presidenza ceca, consultato dall'ANSA.
Tra le opzioni: "limitare temporaneamente il prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica", "limitare temporaneamente il prezzo del gas importato", ed "esclusione temporanea della produzione di energia elettrica da gas dall'ordine di merito e determinazione del prezzo sul mercato elettrico".
Rispetto poi alle misure coordinate di riduzione della domanda di energia elettrica, si ipotizzano ad esempio misure simili alle misure coordinate di riduzione della domanda nel settore del gas adottate nel luglio 2022, in una direzione che secondo quanto emerso era già anche nel 'non paper' della Commissione circolato nei giorni scorsi. Analogamente, anche la presidenza ceca propone in vista del vertice dei ministri di valutare di "limitare temporaneamente il prezzo dell'energia elettrica guadagnato dai generatori inframarginali".
In più però propone anche, stando almeno alla versione attuale del documento della presidenza ceca, di valutare le opzioni su come utilizzare l'Ets dell'Ue (il sistema di scambi di quote di emissione) per far fronte agli attuali elevati prezzi dell'elettricità e garantire che il Consiglio compia rapidi progressi verso l'accordo sui capitoli del RepowerEu nei piani di ripresa e resilienza (Pnrr), inclusa la possibilità di utilizzare quote dalla Riserva di stabilità del mercato.
Le opzioni, sottolinea comunque il 'background paper' della presidenza ceca "sono intese come una risposta immediata all'attuale situazione straordinaria", mentre andrà ulteriormente discusso un miglioramento sistemico della progettazione del mercato interno per essere preparati meglio a simili condizioni di mercato nel futuro.
Tra le possibili misure per mitigare gli alti prezzi dell'energia, in vista del consiglio del 9 settembre, la presidenza ceca propone alcune opzioni anche per aumentare la liquidità sul mercato. Tra queste, secondo quanto emerge dalla bozza del documento consultato dall'ANSA: una "immediata linea di credito pan-europea di supporto per i partecipanti al mercato che sperimentano richieste di margini molto elevate", la "modifica delle regole di negoziazione sulle borse dell'energia, come il porre un tetto ('capping') dei limiti di marginazione o l'adeguamento automatico del plafond dei prezzi" e "sospensioni temporanee dei mercati europei dei derivati sull'energia".
La Commissione europea sta lavorando a un 'non paper' che verrà presentato al consiglio dei ministri dell'energia il 9 settembre. L'obiettivo è "tener conto dell'estrema complessità dei temi energetici e della delicatezza, per esser certi che gli interventi portino ai giusti risultati sia quanto all'impatto per i consumatori sul lato dei consumatori sia sugli obiettivi strategici di ridurre la domanda e aumentare le rinnovabili".
Tra le misure allo studio della Commissione Europea per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia vi è anche il price cap al gas russo. Lo sostiene la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un tweet. "Putin sta usando l'energia come arma tagliando l'offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L'Europa prevarrà. La Commissione europea sta preparando delle proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell'energia", dice la presidente dell'esecutivo Ue.
Le misure al vaglio, spiega, punteranno a "ridurre la domanda di elettricità (picchi)", ad introdurre un "price cap sul metano russo da gasdotto", "aiutare i consumatori e le imprese vulnerabili con le entrate del settore energetico" e "consentire il sostegno ai produttori di elettricità che affrontano sfide di liquidità legate alla volatilità".
"Stiamo dando seguito al mandato ricevuto dal Consiglio Europeo, siamo stati molto attivi e crediamo che questo sia un lavoro che deve procedere a tappe". Lo ha detto il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer rispondendo ad una domanda sulle critiche espresse a mezzo stampa da Charles Michel. "Dal nostro punto di vista, la complessità del tema dell'energia, visto l'impatto sui consumatori e la necessità di ridurre la domanda e aumentare l'uso delle rinnovabili, richiede del tempo e la discussione ora sarà più ricca grazie alle nostre analisi", ha sottolineato.
"Stiamo trattando un problema (quello dell'aumento dei prezzi dell'Energia, ndr) che è in parte l'estrema conseguenza delle azioni russe, l'invasione dell'Ucraina e in particolare la manipolazione delle forniture di gas all'Europa e in questo contesto ha senso pensare" in questi termini "quando si tratta di porre un tetto dei prezzi". Ha continuato Mamer.
"Credere che l'apertura del Nord Stream 2 risolverebbe i problemi energetici dell'Europa è un sogno" – ha speigato il portacove della Commissione Ue. "Ci sono altre rotte per portare il gas in Europa, non solo il Nord Stream 1", ha sottolineato il portavoce commentando l'ennesimo stop al gasdotto. "Se ci fosse stata la volontà di redirezionare il gas sarebbe stato possibile, ma questa volontà non c'è ed è chiaro che la Russia e Gazprom stanno usando l'energia come ricatto e forma di pressione", ha aggiunto.
"I cittadini dell'Unione Europea sentono i prezzi energetici mordere e ad essere colpiti potrebbero essere i servizi di base. Le famiglie sanno che abbiamo davanti un periodo economico complicato". Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, rispondendo alcune domande dei cittadini durante una diretta Facebook. "Con in dibattito State of The Eu (Soteu), la prossima settimana il Parlamento Ue chiederà alla Commissione i progressi compiuti su questi temi, chiederemo risposte per i problemi che abbiamo e a per ciò che i cittadini vogliono da noi", ha concluso Metsola.
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