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Patto su Kiev, tra Macron e Scholz torna l'intesa

Patto su Kiev, tra Macron e Scholz torna l'intesa

Insieme per il Trattato dell'Eliseo rievocano 'la locomotiva Ue'

23 gennaio 2023, 11:27

Redazione ANSA

ANSACheck

German Chancellor Scholz and French President Macron meet Young Talents of Generation Europe © ANSA/EPA

PARIGI, 22 GEN - Sostegno all'Ucraina "per tutto il tempo che sarà necessario", un sostegno "irriducibile" contro l'aggressione russa: sul tema del conflitto che le aveva divise, Francia e Germania tornano ad unirsi, in nome della "difesa della pace europea". E lo fanno a Parigi, alla Sorbona, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz fianco a fianco a celebrare i 60 anni del Trattato dell'Eliseo e a rilanciare la "locomotiva" europea franco-tedesca. "Continueremo a fornire all'Ucraina, fin quando sarà necessario, tutto il sostegno di cui avrà bisogno", sono state le parole del cancelliere tedesco, il quale ha sottolineato che Parigi e Berlino lo faranno "insieme, come europei, per difendere il loro progetto di pace europea".

Macron è andato un piccolo passo più avanti: "Nulla è escluso" ha risposto - al termine del Consiglio dei ministri franco-tedesco che ha fatto seguito alla cerimonia della Sorbona - a chi gli chiedeva se la Francia rifornirà l'Ucraina anche di carri armati pesanti Leclerc. "Sostegno irriducibile" da parte dei due Paesi motore dell'Europa al popolo ucraino "in tutti i settori", sono state le parole di Macron alla Sorbona, pronunciate al fianco dell'alleato tedesco. E, nonostante le difficoltà che in questi mesi hanno visto Francia e Germania faticare a tenere insieme l'alleanza che il Trattato dell'Eliseo ha sancito, "dopo il 24 febbraio, la nostra unione non si è né divisa né dileguata di fronte alle sue responsabilità", ha aggiunto il capo dello Stato francese. Dopo tempi difficili ai limiti dell'incomprensione su diversi dossier, dal palco del grande anfiteatro della Sorbona Macron e Scholz sono tornati insomma a proclamare la loro "amicizia indistruttibile", fra inni nazionali e discorsi solenni.

Nell'anniversario del Trattato siglato 60 anni fa dai loro predecessori Charles de Gaulle e Konrad Adenauer per sancire la riconciliazione dopo la guerra, il presidente e il cancelliere si sono posti di nuovo alla guida dell'Europa, davanti a una platea composta da deputati, ministri e giovani studenti dei due Paesi. Nel pomeriggio, tutti attorno al tavolo all'Eliseo per il 23esimo consiglio dei ministri franco-tedesco. Le differenze restano, Scholz non è stato esplicito sui Leopard 2 come Macron sui Leclerc, ma il cancelliere ha sottoscritto in pieno il richiamo alla "responsabilità". Citando Robert Schuman, Jean-Jacques Rousseau e anche Valéry Giscard d'Estaing, il cancelliere ha celebrato il concetto di "sovranità europea" che resta il marchio di Macron nel suo discorso del 2017 proprio alla Sorbona. "Il motore franco-tedesco - ha detto Scholz - è un meccanismo per compromessi" in grado di "trasformare le controversie in azione convergente". Macron ha risposto invocando "un'Europa più unita e pienamente padrona del suo destino". A chiudere le frizioni tra Parigi e Berlino, Macron ha reso omaggio al discorso sull'Europa pronunciato da Scholz a Praga in agosto, proprio quello sul quale si appuntarono le critiche degli ambienti diplomatici francesi per l'assenza, nel discorso del cancelliere, di qualsiasi riferimento alla coppia franco-tedesca.

Il consiglio dei ministri che si è tenuto oggi avrebbe dovuto inizialmente svolgersi in ottobre, ma per quei dissapori fu rinviato: "La coppia franco-tedesca deve sempre reinventarsi", ha raccomandato Macron, secondo il quale i due Paesi devono costruire "insieme un nuovo modello energetico" e "una strategia industriale europea ambiziosa" di fronte al recente Inflation Act americano. In una tribuna pubblicata oggi da Le Journal du Dimanche e dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, i due leader hanno scritto che Francia e Germania si impegnano a lavorare "rispettando le scelte nazionali in materia di mix energetico, in particolare grazie alle energie rinnovabili, a quelle a bassa emissione di carbonio, all'efficacia energetica e all'idrogeno, che produrremo e importeremo". Berlino a questo proposito si è unita al progetto del cosiddetto H2Med, il corridoio energetico che trasporterà ogni anno 2 milioni di tonnellate di idrogeno verde dalla Penisola Iberica verso la Francia e ora anche verso la Germania a partire dal 2030.

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