BRUXELLES - Entro l'anno l'Italia dovrà spendere e certificare alla Commissione europea l'impiego di circa 20 miliardi di fondi europei che altrimenti potrebbero andare persi. Questo, a quanto si è appreso, l'importo residuo aggiornato dei finanziamenti assegnati al nostro Paese nell'ambito della politica di coesione 2014-2020. Metà della cifra è rappresentata dalle risorse provenienti dal programma React-Eu, uno degli strumenti messi in campo nell'ambito del NextGenerationEu. Tra Roma e Bruxelles è in corso un confronto serrato per individuare le forme di flessibilità che consentano di utilizzare rapidamente queste risorse.
Rispetto allo strumento per la ripresa e la resilienza post-pandemico, oggi Commissione Ue ha comunicato che sono oltre 144 miliardi di euro le risorse erogate, tra sovvenzioni (96 miliardi ) e prestiti (48 miliardi). Si prevedono molti altri esborsi man mano che ci si avvia verso la seconda metà del ciclo di vita del programma. "Gli Stati membri dovrebbero fare del loro meglio per sfruttare appieno le opportunità offerte dal Recovery e applicare le scadenze che si sono impegnati a rispettare nei loro piani", sottolinea la Commissione Ue in una nota diffusa in occasione dell'anniversario dei due anni dell'entrata in vigore del Recovery Plan.
Nella primavera del 2023, ricorda la Commissione, "gli Stati membri dovranno integrare i loro piani di ripresa e resilienza con i capitoli di REPowerEU, per fornire una risposta comune alla crisi energetica globale: le riforme e gli investimenti nuovi o potenziati inclusi nei capitoli, finanziati dalla potenza finanziaria rafforzata del Recovery fino a 270 miliardi di euro, consentiranno agli Stati membri di eliminare rapidamente la dipendenza dell'Ue dai combustibili fossili russi e di accelerare la transizione verso l'energia pulita".
"Le riforme e gli investimenti guidati da REPowerEU, che invitiamo gli Stati membri a presentare al più presto, consentiranno anche di realizzare le sinergie previste dal Piano industriale dell'Ue per il Green Deal, finanzieranno misure che promuovono l'ecologizzazione dell'industria, sosterranno progetti industriali a zero emissioni nell'Ue, incentiveranno la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative a zero emissioni e assisteranno le industrie di fronte ai prezzi elevati dell'energia, anche attraverso agevolazioni fiscali", spiega l'esecutivo europeo.
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