"Un'Europa - secondo il giovane romano - accogliente, multiculturale, in cui i diritti siano rispettati, la diversità considerate un valore aggiunto, e l'avere più identità una marcia in più per la costruzione dell'Europa del futuro".
Proprio per questo, secondo Youssef, "il tema della cittadinanza è cruciale, una vera questione di diritti umani. "L'Ue potrebbe essere fondamentale per trasformare la cittadinanza europea in una cosa concreta, superando la cittadinanza nazionale degli stati", una misura difficile, per la quale, si rende conto, "bisognerebbe avere un'Europa federalista e sovranazionale".
E con un occhio alle elezioni europee del giugno 2024, Youssef spera che l'Unione europea diventi "più inclusiva, più aperta al popolo e non rinchiusa nelle stanze del potere, specie in un'epoca in cui è più facile odiare, discriminare, e in cui le diseguaglianze sono a livelli altissimi". Per questo il giovane romano chiede all'Ue "di invertire il trend, di investire nei giovani con diverse culture" e questo perché "non bisogna fermarsi ai 27 Paesi membri ma guardare oltre, visto che sempre più ragazzi e ragazze sono di seconda generazione".
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