"Abbiamo organizzato degli eventi a cui hanno partecipato molti ragazzi per fare loro conoscere ancora meglio l'Unione europea ", spiega Moresco. "Ci siamo resi conto che la Fondazione è il luogo per i giovani per sentirsi parte dell'Unione europea, dei suoi valori. E con la nostra attività ogni giorno vediamo un frammento di Antonio, della sua voglia di fare, di essere un cittadino attivo d'Europa, lo vediamo nei ragazzi che lavorano con noi".
Al ricordo dell'ex compagno si unisce la speranza che alle prossime elezioni europee, previste per il giugno 2024, "ci sia un'alta partecipazione giovanile, perché l'Ue è la nostra casa, sta a noi fare qualcosa per migliorarla, e per questo le elezioni sono il primo passo". Moresco ricorda il pensiero di Antonio, secondo il quale "l'Ue non è qualcosa di lontano, non è fatta di grigi palazzi, ma di qualcosa che definisce le nostre vite, come la rotonda fuori casa, il museo ristrutturato, gli ospedali, la nostra casa".
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