BRUXELLES - Le critiche del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Vladimir Putin e la cautela nei confronti della Cina rendono "più facile mettere da parte le differenze" col presidente americano Joe Biden. Tuttavia, anche se "si dimostra un solido alleato degli Stati Uniti e della Nato", Meloni sta "portando avanti un'agenda in patria che dovrebbe causare disagio per molte controparti". E' quanto si legge in un editoriale pubblicato oggi sull'edizione europea del Financial Times con il titolo 'I limiti del pragmatismo di Meloni' dopo la visita della premier italiana alla Casa Bianca.
Secondo l'Ft, Washington "sta osservando da vicino Meloni come indicatore della possibilità che i partiti in crescita della destra europea possano essere "addomesticati" una volta in carica". L'appoggio convinto della presidente del Consiglio all'Ucraina, anche quando era all'opposizione, l'ha infatti distinta da altri partiti di destra, anche del panorama politico italiano, che contengono simpatizzanti della Russia.
Ma se Meloni "ha ammorbidito un po' il suo linguaggio", continua il Ft, il suo governo sta comunque portando avanti tra l'altro "un'agenda sociale profondamente conservatrice", cercando di estendere il divieto di maternità surrogata in Italia ai bambini nati all'estero.
La premier italiana ha dichiarato, dopo l'incontro alla Casa Bianca, che le questioni LGBT+ non sono emerse ma i funzionari statunitensi hanno insistito sul fatto che Biden è contrario alla discriminazione. L'appoggio all'Ucraina - conclude l'editoriale - "non dovrebbe significare distogliere lo sguardo dalle politiche di una delle più grandi economie del continente che sono in contrasto con i moderni valori europei.
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