"I governanti hanno il dovere di rispondere alle richieste di chiarimenti nel momento in cui esse si presentano. E anche di farlo di fronte a una commissione parlamentare. E questo soprattutto quando si devono discutere questioni difficili o spiacevoli: in un sistema parlamentare, ciò è necessario per il buon funzionamento della democrazia". Lo ha affermato oggi il presidente dell'Estonia, Alar Karis, parlando dello scandalo che sta investendo la premier del Paese baltico, Kaja Kallas, accusata di aver sottaciuto e mentito in merito ai rapporti commerciali del marito con la Russia.
"La Prima ministra", ha continuato Karis, "ha affermato pubblicamente che non intende dimettersi. I prossimi passi del governo dimostreranno quale sia il grado di comprensione della gravità della situazione". Il presidente ha inoltre osservato che l'Estonia è tra i principali sostenitori delle sanzioni contro la Russia e la limitazione del commercio con Mosca: "Molti imprenditori impegnati in attività commerciali con la Russia", ha affermato, "si sono ritirati da questo business per motivi morali. Si sono comportati correttamente in modo da non essere collegati con lo stato aggressore e la sua circolazione economica. Ma sappiamo che non tutti in Europa lo hanno fatto. E nemmeno in Estonia. Questo mette in discussione la credibilità dello Stato estone di fronte ai nostri alleati". Già domani, due commissioni parlamentari discuteranno della posizione di Kallas. Non è tuttavia ancora chiaro se la premier abbia intenzione di presenziarvi.
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