BRUXELLES, 31 AGO - Anche se la Russia ha aumentato le spedizioni di Gnl verso l'Europa, dal 2022 in poi l'import Ue da Mosca è sensibilmente diminuito. Emerge dai dati diffusi dalla Commissione europea. I volumi totali di importazione di gas dalla Russia sono calati da oltre 150 miliardi di metri cubi nel 2021 (il 45% dell'import) a 79,9 miliardi (24%) nel 2022, e sono a 25 miliardi (12,5%) per il periodo gennaio-luglio 2023. Come indicato dal Piano RePower EU, la riduzione delle importazioni di gas da Mosca sta avvenendo grazie alla riduzione della domanda, alla sostituzione con fonti di energia rinnovabile e alla diversificazione degli approvvigionamenti.
Da agosto 2022 a marzo 2023, l'Ue è riuscita a tagliare i consumi di circa il 18% rispetto alla media dei 5 anni precedenti nello stesso periodo. Vale a dire, un risparmio di circa 53 miliardi di metri cubi di gas. Per il 2022, si stima che la nuova capacità rinnovabile possa coprire fino a 11 miliardi di metri cubi, e ulteriori 13 miliardi nel 2023. Della diversificazione degli approvvigionamenti hanno tratto vantaggio soprattutto la Norvegia, diventata primo fornitore Ue via gasdotto, e i grandi esportatori di gas liquefatto (Gnl). Le importazioni totali sono aumentate da 67,9 miliardi di metri cubi nel 2021 (principali fornitori: Usa 28%, Qatar 20%, Russia 20%, Nigeria 14%) a 117,6 miliardi di metri cubi nel 2022 (principali fornitori: Usa 42%, Russia 16%, Qatar 14% , Nigeria 8%) e 63,2 miliardi di metri cubi nel primo semestre 2023 (principali fornitori: USA 43%, Russia 17%, Qatar 13%, Nigeria 7%).
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