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Qatargate, l'eurodeputata Arena: "Non sono responsabile per mio figlio"

Qatargate, l'eurodeputata Arena: "Non sono responsabile per mio figlio"

L'eurodeputata accostata ai fatti: "Non ho niente a che fare con quello che è successo"

11 settembre 2023, 19:18

Redazione ANSA

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Qatargate, l 'eurodeputata Arena: "Non sono responsabile per mio figlio" - RIPRODUZIONE RISERVATA

STRASBURGO - "Ho un principio: non ho mai coinvolto i miei figli nelle mie vicende politiche. Mai, mai. I miei figli hanno la loro vita, io ho la mia. E ognuno di noi è responsabile di ciò che fa". Con queste parole l'eurodeputata belga Maria Arena, più volte accostata al cosiddetto Qatargate, respinge le accuse circa un suo coinvolgimento nella presunta rete di corruzione architettata dall'ex eurodeputato pentito Pier Antonio Panzeri, dopo il ritrovamento di 280mila euro in contanti nell'abitazione del figlio Ugo Lemaire, socio in affari del figlio dell'ex giudice istruttore Michel Claise.

Evidenziato sulla prima pagina del fascicolo consegnato dalla polizia giudiziaria alla magistratura belga il 15 luglio 2022, il nome di Arena è finito al centro delle cronache sin dallo scoppio dello scandalo, il 9 dicembre scorso, senza tuttavia mai comparire ufficialmente sul registro degli indagati. "Non ho niente a che fare con questa vicenda" e "non ho niente a che fare con quello che è stato trovato su mio figlio", assicura la politica socialista, affidando alle testate francofone Le Soir, La Libre e Le Monde la sua versione dei fatti.

La pressione sull'eurodeputata, complice anche la sua vicinanza a Panzeri, è tuttavia aumentata all'avanzare delle indagini. Fino all'emergere, a giugno, del sodalizio commerciale tra il figlio Ugo e il figlio dell'ex giudice istruttore Michel Claise, Nicolas, co-azionisti di una società di cannabis legale. Una circostanza che ha portato lo stesso Claise - che Arena nega di conoscere "personalmente" - a lasciare la guida del caso per sospetto conflitto di interessi.

Un mese più tardi, gli investigatori, guidati dalla nuova giudice istruttrice Aurélie Dejaffe, nel corso di alcune perquisizioni hanno rinvenuto 280mila euro in contanti nell'abitazione del figlio Ugo. Denaro del quale la politica socialista afferma di non conoscere la provenienza, respingendo tuttavia l'ipotesi di un legame con il Qatar o il Marocco. Allo stesso modo, l'eurodeputata si smarca anche dalla vicinanza al pentito Panzeri. "Non è più mio amico, spero di non rivederlo mai più in vita mia", afferma, assicurando di non aver mai avuto una relazione sentimentale con lui come circolato a più riprese.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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