BRUXELLES - "Notizie devastanti arrivano oggi dall'ex oblast del Nagorno-Karabakh, le azioni militari dell'Azerbaigian devono essere immediatamente interrotte per consentire un dialogo autentico tra Baku e gli armeni del Karabakh". Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Secondo quanto riferisce l'agenzia russa Ria Novosti l'Azerbaigian ha detto di avere avviato un'operazione "antiterroristica" nel Nagorno Karabakh. L'agenzia turca Anadolu ha informato che Baku "ha informato la Turchia e la Russia riguardo all'operazione" e che "il ministero della Difesa dell'Azerbaigian ha detto che sta aprendo corridoi per evacuare i civili dal Nagorno-Karabakh".
Il ministero degli Esteri dell'Azerbaigian ha dichiarato che l'unico modo di raggiungere la pace è "il completo ritiro delle forze armate armene dal Nagorno-Karabakh" e lo scioglimento del regime di Stepanakert", stando a quanto Ria Novosti. Ma Erevan afferma di non avere proprie forze nell'enclave in territorio azero.
Nel Nagorno-Karabakh l'Azerbaigian sta cercando di compiere un'operazione di "pulizia etnica", ha affermato il ministero degli Esteri armeno citato dall'agenzia russa Tass, condannando quella che definisce "un'aggressione su vasta scala" di Baku. Erevan ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e alle forze di pace russe di adottare misure per fermare "l'aggressione". Il primo ministro armeno Nicol Pashinian ha convocato il Consiglio di Sicurezza nazionale per discutere la situazione di fronte alle "ostilità su vasta scala scatenate dall'Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh".
"L'Unione europea condanna l'escalation militare lungo la linea di contatto e in altre località del Karabakh e deplora la perdita di vite umane causata dall'escalation: chiediamo l'immediata cessazione delle ostilità e che l'Azerbaigian interrompa le attività militari in corso", ha dichiarato l'Alto Rappresentante per la Politica estera Josep Borrell. "È urgente tornare al dialogo tra Baku e gli armeni del Karabakh, questa escalation militare non deve essere usata come pretesto per forzare l'esodo della popolazione locale e la violenza deve cessare per creare un ambiente favorevole ai colloqui di pace e di normalizzazione", continua l'alto diplomatico, che ritiene "necessario un impegno genuino da parte di tutte le parti per lavorare verso risultati negoziali" e promette un'Ue "pienamente impegnata a facilitare il dialogo"l.
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