BRUXELLES - Dopo quattro mesi di stallo, i ministri dell'energia Ue hanno raggiunto una posizione comune sulla riforma del mercato elettrico. L'accordo, che dovrà essere negoziato con l'Europarlamento, designa i "contratti per differenza a due vie" (con lo Stato a versare la differenza ai privati quando il prezzo è basso e viceversa quando il prezzo dell'energia è alto) come il modello obbligatorio di contratto quando sono coinvolti fondi pubblici.
Questi contratti si applicherebbero agli investimenti in nuovi impianti di produzione di energia basati sull'energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza serbatoio e nucleare. La possibilità di usare questi strumenti sugli impianti nucleari esistenti è stato uno dei nodi principali del negoziato sbloccato da un'intesa raggiunta tra Francia e Germania. I ricavi verrebbero ridistribuiti ai clienti finali e potrebbero anche essere utilizzati per finanziare i costi dei regimi di aiuti diretti sui prezzi o gli investimenti per ridurre i costi dell'elettricità per i clienti finali.
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