BRUXELLES, 30 OTT - Il crollo della domanda, dovuto all'inflazione e ai tassi di interesse elevati, esacerbati dai conflitti e dal persistente aumento dei prezzi dell'energia, offuscano le prospettive del mercato dell'acciaio per il 2023. La recessione del consumo apparente di acciaio dovrebbe aggravarsi ulteriormente (- 5,3%) quest'anno, mentre il previsto rimbalzo (+7,6%) nel 2024 dovrà fare i conti con l'imprevedibilità geopolitica e una prolungata incertezza economica. Le importazioni, nonostante una tendenza al calo in linea con la una domanda molto debole, continuano a mantenere la loro quota di mercato (28%) al di sopra dei livelli storici. E' quanto si legge in una nota dell'Eurofer, l'Associazione Europea dell'Acciaio. "Le prospettive per il settore siderurgico europeo si fanno sempre più cupe ogni trimestre, tra guerre dirompenti, tensioni globali, un'incertezza guerre dirompenti, tensioni globali, crisi energetica irrisolta, inflazione elevata, condizioni economiche sempre più rigide e quote di importazione storicamente elevate che stanno strangolando la produzione. Questa situazione influisce negativamente sulla domanda di acciaio. È essenziale che i responsabili politici dell'Ue seguano una rotta che consenta di mantenere un'industria sostenibile in Europa, che risponda alla richiesta della catena di valore della tecnologia pulita - di cui l'acciaio è parte fondamentale - per un Clean Industrial Deal dell'Ue", ha dichiarato Axel Eggert, direttore generale dell'Eurofer.
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