BRUXELLES, 10 NOV - "L'intelligenza artificiale è una tecnologia progettata dagli esseri umani per scopi umani ed è supervisionata dagli esseri umani. Possiamo regolamentare gli esseri umani: possiamo ritenerli responsabili. I difensori civici svolgeranno un ruolo centrale nel garantire tale responsabilità". Lo ha detto il direttore dell'Agenzia dell'Ue per i diritti fondamentali (Fra), Michael O'Flaherty, intervenendo a un conferenza della rete dei difensori civici europei sulle sfide poste dall'intelligenza artificiale (IA) alla protezione dei diritti umani. O'Flaherty ha sottolineato la necessità di un "dibattito continuo sui limiti e sui confini" dell'IA, una discussione di cui "le nostre società hanno bisogno", con l'obiettivo di definire "dove l'IA non può mai permettere di andare". Un'IA affidabile è "l'unica che prevarrà nel lungo periodo" ha sottolineato il direttore del Fra, dicendosi di non essere convinto della tesi per cui "una regolamentazione più rispettosa dei diritti umani" implichi un'IA "meno innovativa". Lo strumento della sandbox, ha spiegato, "viene utilizzato in ogni altro aspetto della tecnologia, è un buon modello per mappare il rischio senza ostacolare l'innovazione".
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