BRUXELLES - "Il nostro regolamento sull'Intelligenza Artificiale si inserisce in un dibattito globale molto intenso e ci muoviamo in un contesto in movimento. Ecco perché è importante che realtà come l'ANSA, in partnership con Deloitte, si occupi di questi temi: non possiamo trovarci impreparati davanti al lavoro che ci aspetta e che un mondo come quello giornalistico sia impoverito da cambiamenti tecnologici che, se ben indirizzati, darà un futuro all'informazione, solido e sano. Perché senza il giornalismo non abbiamo una democrazia funzionante". Lo ha detto Brando Benifei, europarlamentare Pd/S&D, relatore del regolamento AI, durante l'evento 'La fabbrica della realtà: giornalismo e informazione nell'era della IA generativa': la conferenza che si è tenuta mercoledì al Parlamento Europeo per fare il punto su uno dei temi di maggiore attualità per il mondo dei media e per l'opinione pubblica. La rivoluzione dell'intelligenza artificiale generativa pone infatti enormi sfide al giornalismo nel modo di fare informazione, dal riconoscimento delle fake news alla produzione e distribuzione delle notizie. Ma offre anche importanti opportunità di sviluppo. Pioniera nella regolamentazione dell'IA, l'Unione europea si accinge ad approvare la normativa che per la prima volta fisserà i paletti all'uso di una tecnologia rivoluzionaria per le sue potenzialità e i suoi possibili impatti.
"Con l'intelligenza artificiale è finita l'era delle macchine ed è iniziata la nuova era delle macchine intelligenti. Penso che ci siano analogie forti con l'arrivo di internet che ha profondamente cambiato molti mestieri, tra cui quello del giornalismo", ha spiegato direttore generale DG Connect alla Commissione europea, Roberto Viola, nel corso dell'evento ANSA. Si tratta di una "sfida ancora più grande" a cui occorre rispondere "senza allarmismi e senza lassismi" ha spiegato Viola, invitando a "raccogliere il senso della provocazione" del patron di X, Elon Musk, secondo cui l'IA cancellerà il 100% dei lavori, affrontando "l'impatto sociale, economico, culturale" dell'intelligenza artificiale. L'Europa si è data un ventaglio di strumenti per regolamentare il mondo del web, dal Digital Service Act, che "combatte l'amplificazione algoritmica in particolare delle fake news" al Digital Market Act, e sta per approvare una legge sull'IA, la prima in materia in tutto il mondo, grazie a cui si potrà, tra le altre cose, procedere alla rimozioni di contenuti fasulli generati dall'IA.
"L'AI Act in elaborazione in Europa è il primo regolamento al mondo e di questo dobbiamo essere orgogliosi", ha spiegato Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'innovazione. "Ma non si può pensare che su temi così importanti la presidenza spagnola pretenda risposte in 12-36 ore dagli Stati membri perché, quando si tratta di libertà d'informazione, bisognerebbe andare con più attenzione, anche perché poi passa il principio del silenzio-assenso...", ha aggiunto Butti. "Su temi così importanti si dovrebbe procedere con più cautela. Nelle pieghe dell'AI Act bisogna intervenire poi per identificare la qualità di un testo scritto o di un servizio televisivo perché non c'è solo la questione della legalità: come regolare un prodotto di 'deep-fake' sarà fondamentale", ha affermato Butti.
"Per credere ai deepfake non basta la qualità di un video, ci vuole tutto il villaggio per cascarci. E il villaggio è pieno di attori: c'è chi il deepfake lo ha sviluppato e tramesso sui social media, chi lo ha condiviso, e poi c'è il target cui è rivolto e le istituzioni", ha spiegato la professoressa di Filosofia ed Etica della Tecno-Scienza presso l'Istituto Freudenthal dell'Università di Utrecht, Federica Russo. Tra gli attori del villaggio c'è anche il mondo dell'informazione: "mi chiedo se non sia il momento di pensare a un nuovo ethos per il giornalismo che torni al potere dell'argomentazione: con immagini e video possiamo arrivare più facilmente al pubblico, tornando alla parola, dobbiamo rieducarci molto di più" ha spiegato la docente, responsabile del progetto Solaris sull'IA, di cui fa parte ANSA, sottolineando la necessità che il giornalismo ripensi "alle sue modalità" di fare informazione davanti alle sfide poste dall'IA e in particolare dai deepfake.
"Mi occupo di media da 40 anni e ho assistito, non da giornalista ma da manager, all'introduzione nel nostro mondo di varie tecnologie, dal satellite al cellulare, poi diventato smartphone, a internet. Queste innovazioni hanno sempre inciso sul sistema distributivo, hanno allargato la platea, con effetti positivi e negativi. Invece l'IA rivoluziona un aspetto fondamentale: la creazione del suo contenuto e non la distribuzione" ha detto invece detto Stefano De Alessandri, amministratore delegato dell'ANSA. "Siamo dunque di fronte a un momento epocale - ha aggiunto De Alessandri - Ci sono grandi opportunità, oltre che rischi. L'IA riporta ad esempio all'interno dei media una possibilità d'innovazione. C'è una tendenza a raccogliere i vantaggi nel breve, ovvero l'aumento della produttività, rendendo il lavoro più efficiente. Se guardiamo più avanti ci sono i temi della creazione di nuovi prodotti e dell'apertura di nuovi mercati. Ancora più avanti, ed è una nebulosa, s'intravede un nuovo ecosistema, e qui prevedere gli impatti e quasi impossibile". "Intanto, è cruciale imparare dagli errori del passato. Internet si è mossa in totale deregulation. Nel mondo dei media è arrivata nel 1993-94 mentre la direttiva sul copyright è del 2019 ed è stata recepita in questi mesi: ci sono voluti 30 anni. Il fatto che il Parlamento Europeo se ne stia occupando oggi - ha concluso l'amministratore delegato dell'ANSA - fa ben sperare sul fatto che gli effetti negativi vengano affrontati in modo efficace".
RIGUARDA L'EVENTO
La fabbrica della realtà: giornalismo e informazione nell’era dell’IA generativa from Agenzia ANSA on Vimeo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA