ROMA - "Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, considera importante che sia stato trovato tra i 27 Stati membri della Ue un compromesso di buonsenso per un accordo politico sul nuovo Patto di stabilità e crescita". "Nonostante posizioni di partenza ed esigenze molto distanti tra gli Stati, il nuovo Patto risulta per l'Italia migliorativo rispetto alle condizioni del passato", ha scritto la premier in una nota di Palazzo Chigi. "Le regole sono meno rigide e più realistiche di quelle attualmente in vigore, e scongiurano il rischio del ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri".
L'intesa raggiunta all'unanimità dall'Ecofin conclude il lunghissimo negoziato tra i 27 sul Patto di stabilità ma dà il via ad una nuova fase non meno complessa. Il prossimo anno, già il prossimo gennaio, si attende che l'Eurocamera dia il via libera alla sua posizione negoziale sulle nuove regole fiscali. Da lì in poi inizieranno i triloghi tra Consiglio Ue e Parlamento europeo, con la mediazione della Commissione, per la definizione di un testo finale. A quel punto la passerà nuovamente per il vaglio formale delle due istituzioni.
"Sono contento che sia stata recepita la posizione italiana e che gli investimenti per la Difesa siano stati considerati fattore rilevante per l'esclusione dal calcolo degli obiettivi di bilancio". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ringraziando il presidente del Consiglio Meloni e il ministro dell'Economia Giorgetti "per il grande risultato ottenuto nella ridefinizione delle regole e dei parametri europei per i prossimi anni".
"In un momento difficile come questo era giusto liberare risorse per sanità, sociale, interventi per la fiscalità e per la competitività delle aziende, senza rinunciare alla sicurezza: il nostro lavoro di squadra e la serietà delle nostre posizioni sono state coronate dal successo", ha aggiunto.
"Sarà l'Italia a stabilire il suo percorso strutturale di bilancio, la Commissione fornirà una traiettoria tecnica", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis spiegando che "l'Italia può raggiungere effettivamente alcune delle salvaguardie minime in base anche alla situazione di bilancio e al livello di disavanzo superiore o inferiore al 3% rispetto al Pil". "Ci sono tanti parametri per cui non è possibile ora dare una risposta semplice", ha detto Dombrovskis.
Secondo il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, "l'Italia ha contribuito in modo rilevante, direi decisivo, soprattutto nell'ultimissima fase, insieme alla Francia e alla Germania, a raggiungere questa intesa" sul Patto di stabilità. "Penso che per l'Italia siano molto importanti alcuni aspetti che riguardano il percorso di correzione del deficit che tenga conto dei maggiori costi per i tassi di interesse, il riconoscimento dell'importanza degli investimenti nel Pnrr per ottenere un periodo più lungo dell'aggiustamento e il riconoscimento dell'importanza delle spese della difesa", ha sottolineato Gentiloni.
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