BRUXELLES - Per rafforzare il dialogo sociale nell'Ue la Commissione europea propone di migliorare i comitati aziendali europei (Cae), organi di informazione e consultazione in aziende con più di mille dipendenti in almeno due Paesi Ue o dello Spazio economico europeo, per il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni relative a questioni transnazionali. L'attuale Direttiva delinea i processi per la creazione dei Cae e per la loro informazione e consultazione su questioni transnazionali.
La revisione proposta mira a rafforzarne il ruolo facilitandone la creazione, favorendo informazioni e consultazioni più significative e garantendo che abbiano la capacità necessaria per svolgere il proprio lavoro. Mira inoltre a rafforzare l'equilibrio di genere nei Cae. Verranno tra l'altro rimosse alcune esenzioni le esenzioni dall'attuale direttiva, consentendo a 5,4 milioni di lavoratori in 320 imprese multinazionali con accordi preesistenti a richiedere l'istituzione di un Cae. Attualmente esistono circa mille organismi transnazionali di informazione e consultazione, la maggior parte dei quali sono Cae. Ogni anno vengono creati circa 20 nuovi Cae. Attualmente i Cae rappresentando più di 11,3 milioni di lavoratori europei, meno di un terzo delle quasi 4.000 aziende ammissibili stimate.
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