PARIGI - Il Consiglio costituzionale francese ha ampiamente bocciato oggi il progetto di legge sull'immigrazione del governo francese, cancellando diverse misure restrittive il cui inserimento era stato ottenuto dalla destra. I "Saggi" hanno censurato oltre un terzo degli articoli, 32 dei quali sono stati giudicati privi di un sufficiente legame con il testo. Fra questi, l'inasprimento dell'accesso alle prestazioni sociali per gli stranieri e al ricongiungimento familiare. Altri 3 articoli sono stati censurati parzialmente o totalmente nella loro sostanza, e fra questi l'instaurazione di quote migratorie fissate dal Parlamento.
Tra gli articoli giudicati privi di un sufficiente legame con il testo l'instaurazione di una "cauzione" sul ritorno in patria per gli studenti stranieri.
"Un atto di forza dei giudici, con il sostegno del presidente della Repubblica", Emmanuel Macron. Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha denunciato così il provvedimento del Consiglio costituzionale. La legge è stata approvata a dicembre dalla maggioranza macroniana con il sostegno dei Repubblicani e dello stesso Rn. "Il Consiglio costituzionale censura le misure di fermezza maggiormente condivise dai francesi: la legge immigrazione è nata morta, l'unica soluzione è il referendum sull'immigrazione", scrive Bardella in un messaggio su X.
Il segretario generale del Partito sociale francese, Olivier Faure, ha accusato il governo perché "porterà come una macchia indelebile l'appello a votare una legge che si allinea sulle posizioni storiche dell'estrema destra, su pressione dei repubblicani", ha detto sui social. La controversa legge, di cui i Saggi hanno bocciato parzialmente o integralmente 35 disposizioni, era stata adottata a dicembre dalla maggioranza macroniana con il sostegno dei Républicains (LR) e del Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen.
Il Consiglio costituzionale, che ha ampiamente censurato oggi il progetto di legge sull'immigrazione sopprimendo una trentina di articoli su 86, ha convalidato "l'integralità del testo iniziale del governo", ha detto il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin rallegrandosi del risultato per un testo che "prevede mezzi come mai c'erano stati prima per espellere i delinquenti e per l'esigenza di integrare gli stranieri". Il ministro "prende atto" della censura di "numerosi" articoli che la destra era riuscita ad aggiungere in Parlamento.
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