BRUXELLES - Le funzioni e le opportunità d'investimento offerte dal fondo Nato per l'innovazione (Nif) sono stati i temi al centro di un incontro con i rappresentanti di oltre 30 fondi di venture capital italiani organizzato presso la sede di Bruxelles dell'Alleanza dall' ambasciatore Marco Peronaci, rappresentante permanente dell'Italia presso la Nato. "Viviamo in una fase caratterizzata da un'evoluzione tecnologica che procede con ritmi di sviluppo elevatissimi e che ci pone dinanzi a opportunità e sfide straordinarie", ha detto Peronaci in apertura della riunione, alla presenza di Davide Bergami, consigliere del vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani per le tematiche economico-finanziarie, e di Andrea Traversone, Managing Partner del Nif. "L'intelligenza artificiale generativa, le tecnologie quantistiche, i sistemi autonomi e le biotecnologie sono solo alcuni esempi di tecnologie cosiddette emergenti e dirompenti che stanno riscrivendo le regole della nostra società, delle economie globali e, in prospettiva, anche dei conflitti. Per questo la Nato - ha aggiunto l'ambasciatore - nel perseguire l'obiettivo della sicurezza a 360 gradi dell'area euro-atlantica, si è dotata di strumenti, come il Fondo per l'Innovazione, che consentono all'Alleanza di sostenere il settore privato nello sviluppo di prodotti altamente tecnologici". "La Nato può offrire una grande opportunità per le tante Pmi innovative italiane con applicazioni nel settore sicurezza e difesa - ha proseguito Peronaci - e il nostro Paese possiede straordinarie capacità che possono fornire un apporto fondamentale alla difesa alleata". Il Nif è un fondo venture capital indipendente, sostenuto da 23 Alleati, con una dotazione di un miliardo di euro in 10 anni, che investirà in aziende emergenti che presentano elevato valore aggiunto dal punto di vista tecnologico e scientifico, con il fine ultimo di sostenere la difesa, la sicurezza e la resilienza dell'Alleanza.
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