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Nessuno sviluppo nell'alleanza tra Verdi Ue e Movimento 5 Stelle

Nessuno sviluppo nell'alleanza tra Verdi Ue e Movimento 5 Stelle

Lo conferma la co-leader del gruppo Terry Reintke. Sul Green deal: "Senza maggioranza pro-europea naufragherà"

01 marzo 2024, 10:55

Redazione ANSA

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French Green party launches European election campaign © ANSA/EPA

BRUXELLES - "Con il Movimento 5 Stelle abbiamo avuto delle conversazioni" sulla sua adesione al gruppo dei Verdi europei, ma "non ci sono sviluppi in questo momento quindi non è chiaro cosa succederà". Così l'eurodeputata tedesca Terry Reintke, co-presidente del gruppo dei Verdi europei e candidata di punta per le elezioni europee (spitzenkandidat) della formazione ecologista in un'intervista al pool di agenzie di stampa, tra cui ANSA, riunite nell'European Newsroom. Sono "in corso", invece, i colloqui con Sumar, partito guidato dalla vice premier spagnola Yolanda Diaz.

"Sono stata a Madrid la scorsa settimana, insieme alla leadership del Partito Verde europeo, se si considera ciò che Sumar ha portato nel programma di governo in Spagna è molto evidente la sovrapposizione tra il movimento in Spagna e il progetto verde europeo", ha spiegato. Il gruppo si aspetta di avere almeno un europarlamentare verde selezionato dalla Spagna proveniente da Sumar.

"Se non avremo una maggioranza democratica pro-europea nel prossimo Parlamento europeo, c'è un rischio reale che non solo rallenteremo il Green Deal, ma anche che alcuni dei progressi compiuti saranno vanificati con tutte le conseguenze che ne deriverebbero", ha aggiunto. Un'inversione di tendenza rispetto "a ciò che abbiamo raggiunto nelle politiche per il clima sarebbe un disastro per il clima, ma anche per l'economia perché le aziende devono decidere la loro pianificazione per i prossimi dieci anni quando si tratta di investimenti", ha spiegato l'europarlamentare. Un eventuale passo indietro dimostrerebbe alle aziende che "non abbiamo una rotta chiara su dove vogliamo andare" ha avvertito Reintke, insistendo quindi sulla necessità, nella prossima fase, di maggiori investimenti nella transizione verde e sociale.

Parlando delle manifestazioni degli agricoltori a Bruxelles, la leader del gruppo ha detto di comprendere la frustrazione degli agricoltori seppur definendo "alcune azioni inaccettabili". "Utilizzare dei grandi trattori per scavalcare le barricate della polizia quando ci sono agenti di polizia in giro, può facilmente sfociare in orribili incidenti", ha affermato davanti ai giornalisti. "Credo che la situazione si sia protratta a lungo e che ora venga a galla qualcosa che cova da molto tempo", ha spiegato Reintke. "Molto spesso nel dibattito si dipingono gli agricoltori come fossero contrari al Green Deal, in realtà la difficile situazione degli agricoltori in Europa non è cambiata negli ultimi anni" ha chiarito l'eurodeputata ricordando che "negli ultimi 15 anni più di un terzo delle aziende agricole europee ha chiuso i battenti prima che il Green Deal venisse discusso dalla politica mainstream". Reintke ha sottolineato, inoltre, la necessità di "esaminare cosa non va nella politica agricola europea", dal "sistema di concorrenza sostanzialmente non funzionante" alle modalità di distribuzione dei sussidi in Ue. "Ora - ha spiegato - abbiamo un sistema in cui l'80% dei sussidi va solo al 20% degli agricoltori".

Green Deal, investimenti nella transizione verde e stato di diritto sono le linee rosse tracciate per il sostegno dei Verdi europei a un eventuale secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione. "La questione della continuazione e dell'approfondimento del Green Deal, senza annullare i risultati ottenuti in questa legislatura, sarà fondamentale per noi" spiega l'eurodeputata tedesca.

Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal "abbiamo bisogno di un piano di investimenti nella prossima legislatura", ha spiegato Reintke sottolineando la necessità di "investimenti in infrastrutture, in ristrutturazioni, nella trasformazione verde delle aziende" oltre che di "una transizione socialmente giusta". Il terzo elemento, legato alla "nostra netta opposizione all'ingresso di partiti di estrema destra in qualsiasi forma di maggioranza", è "un chiaro impegno per lo stato di diritto e la democrazia". "Se il Ppe cercasse, ad esempio, di far entrare l'Ecr in una coalizione o in una maggioranza, ci sarebbe il rischio molto chiaro che i risultati di questa legislatura possano essere annullati o per lo meno possano essere sospesi e non avanzare", ha avvertito Reintke. "Questa sarebbe una questione fondamentale, se dovessimo sostenere Ursula von der Leyen nella prossima legislatura", ha sottolineato.

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