/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Via libera dai rappresentanti dei 27 Paesi Ue alla due diligence per le aziende

Via libera dai rappresentanti dei 27 Paesi Ue alla due diligence per le aziende

L'Italia vota a favore. Nella direttiva soglie di fatturato più alte 

15 marzo 2024, 14:57

Redazione ANSA

ANSACheck

Via libera dai rappresentanti dei 27 Paesi Ue alla due diligence per le aziende © ANSA/EPA

BRUXELLES - Via libera dagli ambasciatori dei 27 Paesi Ue alla direttiva europea sulla due diligence per la sostenibilità delle aziende. Lo ha annunciato su X la presidenza belga dell'Ue. Gli ambasciatori hanno confermato l'accordo raggiunto con l'Eurocamera a metà dicembre, modificato nei giorni scorsi dalla presidenza belga dell'Ue, portando tra le altre cose da 150 a 450 milioni di euro la soglia di fatturato sopra la quale un'azienda ricadrà nel campo di applicazione della normativa. L'Italia ha votato a favore.

A quanto si apprende da fonti diplomatiche, si sono astenute Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovacchia, Lituania. Hanno invece espresso riserva di scrutinio Svezia e Austria. Rispetto a quanto concordato con l'Eurocamera a dicembre, le modifiche apportate dalla presidenza belga dell'Ue per raggiungere l'intesa portano inoltre da 500 a 1000 la soglia sul numero di dipendenti delle aziende che ricadono nel campo di applicazione della direttiva.

Le nuove norme fissano obblighi di responsabilità per le aziende per monitorare e prevenire i danni ambientali e le violazioni dei diritti umani lungo la loro intera catena di produzione. La direttiva si applicherà quindi alle grandi imprese Ue ed extra-Ue che operano sul suolo continentale e copriranno anche le controllate e i partner commerciali delle aziende. L'obiettivo dichiarato è punire gli abusi ambientali e le violazioni dei diritti umani come il lavoro forzato o minorile. Le sanzioni previste comprendono misure quali il 'naming and shaming' (pubblicazione dei nomi dei trasgressori), il ritiro dal mercato dei prodotti dell'azienda o ammende pari ad almeno il 5% del fatturato netto globale. Le aziende extra-Ue che non rispettano le regole saranno poi escluse dagli appalti pubblici europei.

La confederazione dei sindacati europei Etuc segnala come il via libera al Consiglio Ue sulla direttiva sulla due diligence per la sostenibilità aziendale apra la strada a "un notevole miglioramento nel rispetto dei diritti umani di milioni di persone dei lavoratori nelle catene di fornitura delle imprese operanti nell'Ue". Secondo i sindacati alcuni Stati membri hanno annacquato le ambizioni della direttiva, riducendo il numero di aziende coperte da 16mila a meno di 7mila, ma ci sono comunque "alcuni importanti progressi per i lavoratori".

"La Confederazione europea dei sindacati accoglie con favore il voto positivo sulla direttiva sulla Corporate social due diligence, la forte mobilitazione del movimento sindacale in Europa fa la differenza per i lavoratori e i sindacati nelle imprese e nelle catene di fornitura, nonostante i numerosi ostacoli che sono stati posti sulla strada", afferma la vicesegretaria generale dell'Etuc Isabelle Schömann. "Adottando la prima serie di norme giuridicamente vincolanti al mondo per ritenere le aziende dell'Ue e dei Paesi terzi e le loro filiali responsabili delle loro violazioni, l'Europa rimarrà in prima linea nella protezione dei sindacati e dei lavoratori diritti così come l'ambiente: si tratta di una svolta storica".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.