PECHINO - Il mercato cinese è "meno prevedibile, affidabile ed efficiente", costringendo le aziende a spostare la loro attenzione "in modo sproporzionato verso la gestione del rischio e lo sviluppo della resilienza", in un contesto segnato da "normative draconiane". L'ultimo rapporto della Camera di Commercio Ue in Cina ha messo in guardia dai rischi di un "incidente ferroviario al rallentatore" con il Dragone, rilevando la necessità di apportare cambiamenti nella relazione tra i due blocchi.
Circa tre quarti degli intervistati del sondaggio condotto su 1.700 iscritti hanno rivisto le proprie catene di approvvigionamento e l'esposizione in Cina negli ultimi due anni in scia a un "sentimento generale di incertezza". Circa il 21%, invece, ha dichiarato di voler espandere la propria produzione in loco, mentre un altro 12% prevede di ridurla e solo l'1% la vuole spostare altrove. L'attenzione cinese al lato dell'offerta per rilanciare la crescita sta creando problemi in Europa e, per questo, Pechino dovrebbe creare un ambiente più sostenibile per le aziende straniere.
Lo studio, redatto dalla Camera e dalla società di consulenza China Macro Group, fa eco ai timori di aziende Ue e Usa confermati dagli investimenti esteri del 2023 scesi dell'82% a 33 miliardi, ai minimi degli ultimi 30 anni. Le tensioni con Bruxelles sono salite da quando la Commissione europea a settembre ha aperto un'indagine per verificare se le importazioni cinesi di veicoli elettrici sovvenzionate dallo Stato godano di ingiusti vantaggi. Mentre il recente giro di vite sulle società di consulenza che operano in Cina ha spaventato gli investitori esteri, insieme a una legge anti-spionaggio per blindare la sicurezza nazionale.
Il "derisking" (a differenza del 'disaccoppiamento' Usa) è emerso negli ultimi mesi come pilastro della politica economica Ue verso la Cina, necessario dopo il Covid-19 e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. L'Ue vede la Cina come "partner", ma anche "concorrente economico e rivale sistemico", ha rilevato il rapporto. Ma il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, ha criticato la posizione definendola "non reale o fattibile" in un recente briefing. "È come un'auto che si dirige verso un incrocio, solo per trovare un semaforo con le luci rosse, verdi e gialle tutte accese contemporaneamente", ha osservato Wang.
La prevedibilità è stata una delle cose principali che hanno reso la Cina così enormemente attraente - ha rilevato Jens Eskelund, presidente della Camera Ue, presentando il rapporto -. Vogliamo trovare un terreno comune e lavorare con la Cina e con l'Europa su questi temi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA