LONDRA - C'è preoccupazione nel Regno Unito fra le imprese e i consumatori dopo che il governo britannico ha annunciato l'introduzione di dazi post-Brexit sulle importazioni di prodotti alimentari e vegetali dall'Ue alla fine di questo mese, come previsto dagli accordi siglati tra Londra e Bruxelles in seguito al divorzio sancito dal referendum del 2016. Si temono infatti rincari sul cibo dopo quelli causati dall'elevata inflazione che solo di recente sta rientrando negli obiettivi indicati dalla Bank of England.
Quanto raccolto da questa nuova forma di tassazione, da 145 sterline per ogni partita di merci, che viene applicata alle piccole importazioni di prodotti animali e vegetali, come salsicce, formaggi e yogurt, servirà per finanziare le ispezioni alla dogana e a migliorare i controlli sanitari, secondo l'esecutivo conservatore di Rishi Sunak.
Per le Camere di commercio britanniche, invece, il governo ha mostrato "scarsa considerazione per gli interessi sia delle aziende che dei consumatori", infliggendo un duro colpo alle piccole e medie imprese e anche al settore della ristorazione. Critiche anche dalla Horticultural Trades Association, secondo cui sarà fortemente penalizzato il settore delle piante e dei vivai, destinato a subire i contraccolpi dei dazi.
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