BRUXELLES, 09 APR - Ci sono differenze nel modo "in cui gli Stati membri troveranno utile tradurre la propria pianificazione interna sotto forma di programmi di stabilità e di riforma nazionale" già ad aprile, con "variazioni" su quanto saranno dettagliate. "Ma non credo che l'Italia possa in alcun modo distinguersi come un'eccezione. Penso che molti Paesi si trovino ad affrontare considerazioni simili" all'Italia. Lo ha detto un alto funzionario europeo interpellato sulle modalità con cui l'Italia ha deciso di approvare il Def, considerando che nelle prossime settimane entreranno in vigore le nuove regole del Patto di stabilità.
"Ci troviamo in una situazione piuttosto particolare in cui le vecchie regole prevedono che entro la fine di questo mese i Paesi debbano presentare i loro programmi di stabilità e convergenza e i loro programmi nazionali di riforma. Ora ci aspettiamo che le nuove regole entrino in vigore subito dopo tale scadenza. Quindi non ha molto senso pratico costringere i Paesi a sprecare risorse in questo processo. Detto questo, è ancora una legge applicabile e i Paesi dovranno rispettarla", ha spiegato il funzionario.
"La misura in cui ci si può aspettare di trovare dettagli" nei programmi "dipende dai Paesi - ha aggiunto -. Alcuni paesi lo trovano utile per i loro scopi di pianificazione nazionale, e quindi non c'è nessuno sforzo aggiuntivo per includerlo nel piano". "Giusto per chiarire il punto - ha anche sottolineato il funzionario -, i piani strutturali fiscali sono lavori piuttosto formidabili che richiedono preparazione. Quindi non è che in un paio di settimane e con un paio di dipendenti pubblici che si scrivono. È uno sforzo governativo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA