BRUXELLES - L'anno scorso oltre mezzo milione di ettari (504.002), un'area grande due volte il Lussemburgo, è stato bruciato dagli incendi boschivi, secondo un rapporto preliminare sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa 2023 pubblicato dal Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea. Lo comunica l'esecutivo comunitario in una nota in cui rende noto che nei primi tre mesi di quest'anno, secondo dati preliminari, il numero medio degli incendi è raddoppiato.
Il rapporto mostra che gli incendi si sono intensificati durante l'estate 2023, colpendo soprattutto la regione mediterranea, con la Grecia (vicino ad Alexandroupoli) che ha subito il più grande incendio singolo verificatosi in Europa dagli anni Ottanta. Il cambiamento climatico sta rendendo gli incendi sempre più frequenti. E la situazione è destinata a peggiorare, come evidenzia il rapporto di valutazione del rischio climatico europeo pubblicato a marzo. Gli incendi, si spiega nella nota, stanno interessando sempre più spesso aree che in passato non erano considerate regioni a rischio.
Inoltre, i dati preliminari relativi ai primi tre mesi del 2024 mostrano un numero di incendi quasi doppio rispetto alla media, anche se non hanno avuto un impatto rilevante in termini di aree bruciate. Secondo il rapporto, gli incendi hanno prodotto circa 20 megatonnellate di emissioni di CO2, equivalenti a quasi un terzo di tutte le emissioni del trasporto aereo internazionale nell'Ue in un anno.
I tre anni peggiori di questo secolo per estensione della superficie bruciata mappata dal Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi, sono stati il 2017 (988.427 ettari), il 2022 (837.212 ettari) e il 2007 (588.388 ettari).
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