SOFIA - Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha elogiato il patto dell'Europa sui migranti il 17 aprile durante la visita ufficiale di due giorni in Bulgaria, dove ha incontrato l'omologo romeno, Rumen Radev, con cui si è confrontato su vari temi. "La nuova intesa europea su asilo e immigrazione supera (il Regolamento di) Dublino - l'ultima versione era stata siglata nel lontano 2013 - e apre la porta di una collaborazione maggiore tra i Paesi europei per affrontare un fenomeno crescente che può essere governato con ordine e non in maniera scomposta come avviene oggi".
Il patto ha scatenato tante polemichea Bruxelles con diversi partiti che, pur per motivi a volte opposti, hanno votato contro il testo. Mattarella ne ha parlato durante la sua visita ufficiale in Bulgaria, uno dei Paesi del fronte orientale che si trova ad affrontare con difficoltà il contrasto alla nuova rotta balcanica di migranti. L'accordo ormai c'è e, sembra suggerire Mattarella, l'Europa lo deve saper usare bene per mettere ordine sia nella gestione per i Paesi di prima entrata che per i rapporti con i cosiddetti Paesi "secondari".
Nei colloqui con il suo omologo bulgaro, Rumen Radev, si è parlato molto di Europa e di sicurezza continentale. Il capo dello Stato italiano ha ribadito quanto sia importante che l'Unione europea vada avanti nel processo d'integrazione, ma è anche entrato nel merito parlando di un tema emergente che sta portando avanti per la Commissione Ue l'ex premier Draghi, la competitività. "Le scelte che l'Ue dovrà compiere per essere più coesa sono importanti per essere sempre più protagonista.
Nel prossimo vertice Ue si parlerà di competitività, un elemento che consentirà opportunità maggiori per il futuro dei nostri giovani", ha affermato Mattarella non citando mai il nome di Mario Draghi, ma le consonanze sono chiare. Sintonia tra le due parti sui principali dossier di crisi Nei suoi colloqui in Bulgaria, il Presidente ha potuto confrontarsi sui principali dossier di crisi, trovando piena sintonia con la leadership bulgara. Ne è emersa un'analisi molto preoccupata della crisi mediorientale, tanto che Mattarella non ha nascosto che "il rischio che il conflitto si allarghi è drammaticamente presente". Per questo i due presidenti hanno voluto ricordare che l'unica soluzione di lungo periodo rimane quella dei "due popoli due Stati".
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