BRUXELLES - La presidenza belga sta valutando l'attivazione dell'Ipcr - il dispositivo integrato per la risposta politica alle crisi dell'Unione Europea - per proteggere il processo elettorale dalla disinformazione russa in vista del voto di giugno. Lo fanno sapere fonti qualificate. L'idea è stata discussa all'ultimo Consiglio europeo e ha raccolto l'approvazione dei leader. La presidenza ora sta conducendo ulteriori analisi tecniche. L'Ipcr favorisce "un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell'Ue" in caso di crisi gravi e complesse ed è stata attivata ad esempio per il Covid o la guerra in Ucraina.
La decisione, se verrà presa, è attesa "entro la prossima settimana", precisano le fonti. La mossa seguirebbe al cosiddetto 'Russiagate', ovvero il presunto tentativo da parte di Mosca d'influenzare l'esito delle elezioni europee attraverso "attività maligne", compresi legami poco trasparenti con alcuni eurodeputati. I servizi segreti di Belgio e Repubblica Ceca hanno per primi lanciato l'allarme e ora la procura belga sta indagando, in quanto Paese ospite delle principali istituzioni europee e della Nato. Il meccanismo Ipcr assiste la presidenza del Consiglio, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea (Coreper) e il Consiglio dell'Ue, fornendo strumenti concreti per "razionalizzare la condivisione d'informazioni, agevolare la collaborazione e coordinare la risposta alle crisi a livello politico". Lo strumento principale è una tavola rotonda informale, ossia una riunione di crisi presieduta dalla presidenza del Consiglio a cui partecipano rappresentanti della Commissione europea, del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae), dell'ufficio del presidente del Consiglio europeo, delle agenzie dell'Ue competenti e degli Stati membri, nonché esperti.
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